TAORMINA – I tempi cupi della pandemia si allontanano a grandi passi e la crisi non “abita” a Taormina, dove il 2022 è stato l’anno del rilancio e l’economia ha ripreso a correre. Una spinta la stanno dando le grandi compagnie estere operanti nel settore turistico-ricettivo con importanti investimenti ma anche le aziende più rinomate del settore commercio.
Una griffe internazionale della moda, con una storia tutta italiana e una proprietà che adesso è a guida straniera, ha chiuso un accordo per entrare nel mercato di Taormina con apertura prevista dal 2023.
Ma di per sé non è neppure questa la notizia principale – tra l’altro già confermata anche dal Comune -, perché l’aspetto destinato a far discutere è che a, a quanto risulta, questa multinazionale del lusso si sarebbe fatta carico per la locazione di un immobile in Corso Umberto di un contratto di affitto da ben 18 mila euro al mese. Parliamo di 216 mila euro all’anno.
Una cifra decisamente onerosa che, se confermata, sembra stridere con la complessità dei tempi e di certo non aiuta i discorsi sugli affitti calmierati che venivano auspicati e richiesti dagli imprenditori ed esercenti del luogo, senza ovviamente dimenticare che rimane sempre d’attualità l’eterna questione della bassa stagione, ma evidentemente si tratta solo di “dettagli” per le multinazionali che hanno un grande potere di investimento. E lo fanno valere senza farsi problemi.
