TAORMINA – “La situazione è a dir poco complicata, per molti versi triste perché c’è in gioco il futuro della città ma l’opposizione non riesce a riorganizzare una proposta seria, credibile e con un progetto. O si cambia tutto e lo si fa in fretta oppure riconsegneremo la città di nuovo a Mario Bolognari”. Il monito arriva da Eddy Tronchet, che a TN24 prova a dare la scossa all’opposizione e lancia un chiaro messaggio per “un cambio totale di passo” nell’aggregazione che dovrebbe contrapporsi alle prossime elezioni amministrative alla maggioranza in carica.
“Si parla di candidature a sindaco – spiega Tronchet a TN24 – ma c’è un’assenza assoluta di progettualità, non c’è alcuna visione futura di Taormina. Lo sentono, lo vedono e lo comprendono benissimo i cittadini. Taormina è arrivata al dissesto per una politica che è stata fallimentare nei fatti. Tutte le Amministrazioni hanno le loro responsabilità, ognuno ha fatto la sua parte in questo percorso che ha portato Taormina al dissesto finanziario e l’attuale sindaco non può ritenersi estraneo al fallimento delle Amministrazioni visto che a conclusione di questa legislatura avrà governato Taormina per 15 degli ultimi 30 anni”.
“Bisogna cambiare completamente rotta. Il mio pensiero è quello di qualche tempo fa, quando dissi che il centrodestra deve riorganizzarsi. O si organizza un’opposizione forte e compatta, ma con un progetto vero per rilanciare la città, o si riconsegnerà nuovamente Taormina a chi la governa adesso. Purtroppo vedo un’opposizione incapace di vedere oltre il proprio “giardino” e che litiga anziché cercare di cambiare registro e costruire qualcosa. Sappiamo che questa Amministrazione ha fatto male, ha fatto pochissimo, certamente poteva fare di più a prescindere dalle dinamiche legate alla pandemia degli ultimi due anni, che è un fatto importante ma non può diventare un’alibi per tutto”.
“Ma il vero problema è che questa opposizione si prepara a candidarsi con quali segnali alla città? Al momento i segnali sono negativi e bisogna dirlo con grande schiettezza. Se si vuole creare un’alternativa i tempi sono ormai stretti, strettissimi. Non si può pensare di arrivare a due o tre mesi dal voto e inventarsi poi una lista e una candidatura. Serve credibilità, un programma di cose realizzabili, difendere il nostro territorio da questa crisi e valorizzarne la vocazione turistica. Ora bisogna cambiare rotta ma urge farlo subito, sedersi ad un tavolo e capire chi siamo, cosa vogliamo fare e se ci sono le condizioni per stare insieme. Per quanto mi riguarda sono pronto a fare la mia parte ma non sono disposto ad andare allo sbaraglio come accadde nel 2018“.