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Tredicenne ucciso da un’auto pirata

Un ragazzino di 13 anni è morto dopo essere stato travolto da un’auto pirata a Negrar, in provincia di Verona. La tragedia si è consumata ieri sera verso la ore 23,30, in via San Vito, lungo la strada provinciale 12.

L’investitore è stato rintracciato e denunciato in stato di libertà dai carabinieri di Verona. L’uomo si era allontanato dopo avere investito Chris Abom a San Vito di Negrar di Valpolicella. È un operaio di 39 anni con precedenti per spaccio e guida in stato di ebbrezza.

Il giovane, che sognava di diventare un calciatore e che era di origini ghanesi, ha cessato di vivere questa mattina all’ospedale ‘Borgo Trento’ di Verona. L’automobilista che ha investito e ucciso Chris è scappato senza prestare soccorso.

Il padre del giovane è un operaio in un’azienda metalmeccanica ed è in Italia con la famiglia da circa vent’anni. Chris era tesserato per la Polisportiva Negrar e oltre al campionato giovanile veniva schierato anche nella formazione di Terza categoria.

Il “pirata” nega di aver investito Chris
Ha ammesso ai carabinieri di essere ieri sera alla guida dell’auto ma ha detto di non avere investito Chris Abom. L’uomo individuato dalle forze dell’ordine come il conducente del veicolo che avrebbe investito il tredicenne è stato denunciato in libertà per i reati di omicidio stradale, fuga in caso di incidente e omissione di soccorso.

Stava andando al lavoro in un cantiere edile di Valpolicella. I carabinieri di Negrar di Valpolicella e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caprino Veronese sono risaliti all’operaio di 39 anni attraverso il sistema di videosorveglianza comunale e ai detriti dell’auto trovati sull’asfalto.

In particolare, da un frammento di un fanale e di una parte dello specchietto retrovisore hanno individuato il modello del veicolo e lo hanno cercato nelle immagini delle telecamere dotate del sistema in grado di ‘riconoscere’ le targhe.

La macchina, intestata alla madre del conducente, è stata sequestrata e, stando a quanto riferiscono i carabinieri, “presenta inequivocabili danni nella parte anteriore destra, compatibili coi frammenti rinvenuti sul terreno e sul parabrezza sul quale sono evidenti i tipici segni di ‘caricamento’ del pedone”. L’uomo è stato deferito in stato di libertà. In ogni caso il fermo non sarebbe potuto scattare perché erano scaduti i termini della ‘flagranza di reato’.

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