TAORMINA – Li chiamano “topi da trasferta”, in buona sostanza sono i ladri che escono dal proprio territorio e vanno a rubare in casa altrui. E’ un fenomeno che esiste da tempo immemore e che anche in questa stagione estiva non ha risparmiato le città più affollate, le mete del turismo dove c’è tanta gente e in questo quadro Taormina non ha fatto eccezione.
Ad agosto, nel mese della grande confusione, da queste parti si è visto di tutto e di più in giro e ovviamente proprio la folla è diventata il terreno fertile per i furfanti che raggiungono con nonchalance i negozi, si avvicinano alla merce esposta e poi aspettano il momento giusto per colpire. Entrano in azione da soli o in famiglia, persino coadiuvati da moglie e figli. E lo si è visto, d’altronde, negli episodi segnalati a Taormina. In una nota profumeria di Corso Umberto il ladro era un ebete ridente che prima ha recitato la parte del cliente interessato alle flagranze e poi ha preso il bottino, concedendosi pure un sorriso compiaciuto mentre dava sfogo al proprio comportamento da accattone.
Identico copione in un negozio dove le telecamere hanno ripreso una famiglia, lui, lei e figli al seguito mentre erano intenti a portare via una coffa e una borsa. Altri analoghi episodi sono stati segnalati da operatori economici del territorio che hanno riferito nel periodo estivo di aver subito questi furti.
E ovviamente non sono mancati neppure i soliti truffatori che hanno cercato di fare fessi i commercianti con qualche banconota falsa.
Insomma, tutti soggetti che si spostano da una località all’altro ripetendo questi gesti squallidi e che poi vengono in alcuni casi anche individuati ma che sfruttano le maglie troppo larghe della giustizia e sono consapevoli che in un modo o nell’altro se la caveranno. Le Forze dell’Ordine li trovano, poi però non possono far altro che tirarli fuori perché entra in scena la clemenza della legge italiana, che per questa tipologia di reati prevede pene troppo morbide.
