HomeEuronewsTerremoto in Turchia e Siria: 23 milioni di persone colpite

Terremoto in Turchia e Siria: 23 milioni di persone colpite

In tutto il mondo si stanno organizzando aiuti internazionali per sostenere le vittime dei terremoti in Turchia e in Siria. Finora Ankara ha ottenuto il sostegno di circa 40 Paesi, compresi gli aiuti dell’Unione europea, che ha mobilitato 1.185 soccorritori e 79 cani da ricerca, da inviare in Turchia, attraverso il suo Meccanismo di Protezione Civile. Le prime squadre sono già arrivate sul posto, ha dichiarato Janez Lenarčič, 55 anni, sloveno, attuale Commissario europeo incaricato della gestione delle crisi.

Gli Stati Uniti hanno annunciato l’arrivo in Turchia, mercoledì, di due squadre di soccorritori. Da parte sua, la Cina ha accennato all’invio di aiuti per 5,9 milioni di dollari, oltre a soccorritori specializzati nelle aree urbane, squadre mediche e attrezzature di emergenza.

Anche l’Ucraina, nonostante la guerra in corso, ha annunciato l’invio di 87 soccorritori in Turchia, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha assicurato il suo appoggio alle controparti turche e siriane. Da parte loro, gli Emirati Arabi Uniti hanno promesso aiuti per 100 milioni di dollari e l’Arabia Saudita, che non ha relazioni con il regime di Damasco dal 2012, ha annunciato l’istituzione di un ponte aereo per assistere le popolazioni colpite in entrambi i Paesi.

A più di 72 ore dal sisma, il bilancio delle vittime supera già quota 16.000, ma si temono migliaia di altre vittime negli edifici crollati.

I soccorritori stanno intensificando gli sforzi per trovare i sopravvissuti tra le macerie, curare i feriti e prendersi cura dei tanti senzatetto minacciati dal gelo.
“Ci sono molte persone per strada che hanno bisogno di alloggi e supporto di emergenza”, ha dichiarato Benoit Carpentier, responsabile della comunicazione presso la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC). “I nostri team in Turchia hanno organizzato la logistica per fornire pasti caldi e distribuire coperte. Le persone sono affamate e hanno paura”.

Nel nord della Siria gli aiuti sono ancora più complicati, dopo anni di guerra civile che hanno indebolito le infrastrutture sanitarie e stradali. “Abbiamo ricevuto segnalazioni di strutture sanitarie che sono state danneggiate su entrambi i lati del confine, quindi ci sarà un problema di accesso alle cure, a maggior ragione in Siria, visto che la base era già molto più fragile”, spiega Carpentier. Inoltre, le sanzioni che colpiscono il regime di Bashar al-Assad costituiscono un ulteriore ostacolo agli aiuti umanitari: “Chiaramente le sanzioni limitano la possibilità di offrire alle popolazioni la migliore assistenza possibile”, prosegue Benoit Carpentier.

Dopo la fase di estrema emergenza verrà la fase di ricostruzione. Le ONG stanno aumentando le richieste di donazioni per sostenere le regioni colpite dal terremoto. “Stiamo ancora scoprendo l’entità del danno. Ci sarà bisogno di ricostruzione, sistemazione, sostegno alle strutture sanitarie: e tutto questo sarà a lungo termine”, conclude il responsabile della comunicazione presso la Federazione internazionale delle società diCroce Rossa e Mezzaluna Rossa.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 23 milioni di persone potrebbero essere colpite – anche indirettamente – dai terremoti che hanno scosso la Turchia sudorientale e la Siria settentrionale. Tra questi, “5 milioni di persone vulnerabili”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.