HomePoliticaTaormina 2023: restano in 5 a giocarsi la sindacatura

Taormina 2023: restano in 5 a giocarsi la sindacatura

TAORMINA – La tornata di voto delle elezioni amministrative del 12 giugno 2022 va in archivio con tanti spunti di riflessione e altrettanti segnali che, di riflesso, vanno ad interessare anche Taormina.

Ne abbiamo parlato a parte degli aspetti riguardanti l’ombra di Cateno De Luca che si allunga come una spada di Damocle sulla futura contesa delle elezioni comunali del 2023 nella Perla dello Ionio e abbiamo anche fatto riferimento all’accelerazione in vista che si prospetta nella corsa alla sindacatura della città.

Il cerchio si stringe e si delinea il perimetro di quelli che si giocheranno la prossima fascia tricolore a Taormina. Tanti pretendenti alla prima poltrona di Palazzo dei Giurati sono ormai fuorigioco e vi anticipiamo i nomi e cognomi che, quasi certamente, si contenderanno la lunga volata finale verso il voto: Mario Bolognari, Mario D’Agostino, Mauro Passalacqua. E poi c’è, come detto, l’enigma De Luca ma attenzione anche all’eventualità che si palesi qualche Mister X.

Decisamente più sfumate sullo sfondo altre candidature che si erano prospettate e che non hanno trovato, al momento, spazi di manovra per decollare, come quelle dell’ex sindaco Eligio Giardina, o dell’ex vicesindaco Andrea Raneri e alla fine anche l’ex presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni potrebbe decidere di allearsi con una delle aggregazioni che si stanno formando. Ci sarebbe pure da mettere in conto una candidatura che il Pd potrebbe tirare fuori se dovesse incassare una rinuncia da parte del suo leader Bolognari, ma ad oggi i democratici hanno altri piani.

Al netto delle variabili possibili e preventivabili, rimangono in gioco 3 sfidanti, con l’aggiunta di uno spauracchio e una variabile sin qui imprevista. Tra tutti questi qualcuno si tirerà indietro, qualcun andrà fino in fondo.

Il sindaco in carica Bolognari deve ancora sciogliere la riserva sulla propria ricandidatura o sull’eventuale passo indietro. Valutazioni in corso anche da parte di Passalacqua, che però vuole esserci comunque e dire la sua da protagonista nella partita anche se dovesse decidere di non candidarsi. La certezza, sin qui, sembra essere Mario D’Agostino, pronto a correre senza troppi indugi per la sindacatura. Poi c’è l’enigma De Luca, la cui discesa in campo rimarrà “congelata” almeno sino a novembre, sino all’esito delle Regionali. Infine, non si può escludere la variabile di un possibile Mister X.

Il copione di questa campagna elettorale è già scritto? Forse sì, forse no. Ci sarà tempo e modo per parlarne e per i relativi approfondimenti sul tema.

Ora chi non ha più troppo tempo a disposizione è la politica taorminese, costretta dalle vicende palermitane a stravolgere i suoi piani paesani e ad accantonare la solita strategia conservativa delle scelte last-minute.

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