HomePoliticaTaormina 2023: il dramma dei multicasacca, qui crolla tutto

Taormina 2023: il dramma dei multicasacca, qui crolla tutto

TAORMINA – La presenza di Cateno De Luca alle elezioni Amministrative del 2023 a Taormina ha ormai centrifugato la partita per il voto e adesso, da più parti si tenta in modo più o meno confuso il riposizionamento, con l’esigenza pressante di individuare in fretta con chi schierarsi. E’ un gioco ad incastri dove anche in queste ore c’è chi si sta muovendo su più tavoli. Qualcuno addirittura arriva a fare anche tre trattative su altrettanti tavoli.

Si segnalano e arrivano riscontri anche piuttosto imbarazzanti di qualcuno che nella stessa giornata prova intanto l’abboccamento per aderire ad un fronte unico con l’opposizione “…perché bisogna sconfiggere De Luca e Bolognari…”, poi due ore dopo tratta per un posto nella maggioranza del sindaco in carica “….perché Bolognari è l’unico che può contrastare De Luca…” e poi cerca spazio nelle liste di De Luca “…perché Cateno è la novità da sostenere…”. Sembra di assistere, in qualche caso, ad un drammatico rito politico della disperazione, di chi non sa più che pesci pigliare in vista delle prossime elezioni, in fondo la via più semplice potrebbe pure essere quella di tirarsi fuori dalla mischia e vedersela da casa, con tanti saluti ai naviganti, ma prevale la voglia di esserci a qualsiasi costo e anche mettendo in conto di andare incontro al rischio di un requiem.

Ci sarebbe, in fondo, quasi da sorridere se non ci fosse da piangere. E’ il momento dei multi-casacca, ma in realtà emerge in modo impietoso come il bene comune a Taormina sia diventato praticamente una sorta di paravento per paraculi, l’inno di comodo dentro un ingranaggio perverso che ha visto la città finire nelle mani di una classe politica senza idee né una visione di rilancio della città, ancor prima che priva di una strategia concreta da opporre al “forestiero” che non sia soltanto l’inno del Piave.

I discorsi sull’essere più o meno bravi, la gara a chi ce l’ha più lungo, qui sono sofismi paesani che non c’entrano più. Ci si ostina ad una strenua difesa delle posizioni nel palazzo, ci si aggrappa ad ogni possibile strada da percorrere, a tutti i costi e al fianco di chiunque anziché prendere una posizione che possa risultare credibile e sostenibile agli occhi dei cittadini. E qualcosa vorrà pur dire. Si potrebbe aggiungere tanto, un interrogativo basta e avanza: ma quanto si è imputtanita la politica taorminese?

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