TAORMINA – Il rebus sulla candidatura di Cateno De Luca non trova una soluzione e i tentennamenti del parlamentare spianano la strada al bis (anzi poker) di Mario Bolognari per la sindacatura di Taormina. La campagna elettorale verso le elezioni 2023 sembra decisamente sorridere all’attuale primo cittadino che si riproporrà e, sornione, assiste alle complicate vicende dei suoi sfidanti, che per un motivo o per l’altro, esitano, si defilano e in ogni caso non sembrano impensierire particolarmente la corsa del professore.
L’opposizione si è squagliata da un pezzo. Sino alla scorsa estate aveva praticamente “le mani” sul destino delle prossime elezioni con alte probabilità di allestire una compagine in grado di spuntarla nel confronto elettorale. Il fronte rivale di Bolognari si perso nell’individualismo esasperato di cinque o sei pretendenti alla sindacatura che non hanno avuto la furbizia di frenare le proprie velleità personale e mettersi intanto insieme per poi trovare un punto di convergenza sul nome del candidato sindaco. Di solito le intese le trovano anche i pinguini e gli esquimesi: a Taormina è un’altra storia e la fa da padrone l’onda lunga di presunzioni e rancori, veleni e antipatie paesane di vecchie data. Magari si coalizzeranno nel 2023 ma non sarà la stessa cosa e ora non sarà neanche semplice fare una lista.
A più riprese, proprio su questo versante, è emersa anche la possibile o probabile candidatura “salva-opposizione” di Mauro Passalacqua, che ha le sue chance di andare fino in fondo e competere per la fascia ma anche lui non ha sciolto in via definitiva la propria riserva, soprattutto non ha messo un punto sul rapporto politico con l’attuale maggioranza di cui il presidente del Consorzio Rete Fognante fa ancora parte. L’ex sindaco di Taormina vuole essere tra i protagonisti della prossima competizione ma non ha una gran voglia di contrapporsi a Mario Bolognari ed è un dato di fatto. Così non è scontato che il documento del 2 dicembre scorso sia per forza il lancio della sua candidatura.
E poi c’è De Luca, che il 26 settembre annuncia la sua candidatura a sindaco, da quel momento scompagina il quadro politico a Taormina ma poi il 24 ottobre viene colto da un malore. Ora è guarito (ed è chiaro che la salute conta più di tutto il resto) ma la volontà di candidarsi a Taormina non sembra più appassionarlo come prima. Prende tempo e rinvia la decisione finale. Nel frattempo si sussurra che stia pensando (lui o chi per lui?) ad un piano “B” ma si sa che ogni “piano “B” è sempre un’altra cosa rispetto a quello “A”, nella lettera e nella sostanza. Nel frattempo, anche qui lo scenario si fa sempre più differente rispetto a quello di due mesi fa.
E allora, di fronte al caos calmo dei suoi avversari, Bolognari ha più di un motivo per sorridere e rischia di trovarsi davanti a sé un’autostrada verso la fascia. Lo abbiamo detto e scritto già in altri momenti che il vento soffia ancora in quella direzione e gli avversari lavorano per una tornata di voto con lo stesso esito di quattro anni fa. Il primo assist a Bolognari lo ha già fatto l’harakiri totale dell’opposizione, il secondo potrebbe confezionarlo l’eventuale forfait di De Luca. Qualcuno poi si candiderà contro il professore ma le candidature non nascono dalle riunioni di condominio. Perlomeno quelle vincenti.
Tutto può cambiare, magari tra qualche settimana e gennaio sarà comunque un mese spartiacque. Chissà. Alle porte di Capodanno, questo è il quadro e ad oggi sorride decisamente al sindaco in carica, che dopo i successi del 1993, 1997 e 2018 vede all’orizzonte la prospettiva sempre più concreta di andare a riconquistare la prima poltrona di Palazzo dei Giurati.
