TAORMINA – Si va alla stretta finale nella partita politica per le elezioni Amministrative a Taormina e in queste ore, oltre al “caso Passalacqua” (conteso tra l’accordo bis con Mario Bolognari e il patto con Salvo Cilona) tiene banco anche e soprattutto la posizione ancora incerta di Mario D’Agostino.
Il chirurgo taorminese, determinante alle Comunali del 2018 per la vittoria dell’attuale sindaco Mario Bolognari, è chiamato a scegliere se sostenere la ricandidatura ormai certa del primo cittadino in carica o se andare per la sua strada, verso la prospettiva a quel punto di una sua candidatura a sindaco.
Non è una riflessione semplice quella di D’Agostino. Da un lato ci sono i dubbi sulla riconferma del sostegno a Bolognari e le perplessità sulle chance di successo del professore, con la possibilità tuttavia anche di far proseguire il progetto, sempre con un ruolo centrale e mettendo sul tavolo le sue condizioni. Dall’altro c’è la tentazione di rompere gli indugi e lanciare l’assalto alla prima poltrona di Palazzo dei Giurati, che lo vedrebbe certamente competitivo per l’obiettivo. In questa direzione lo spinge il suo gruppo politico ma ci potrebbero essere anche delle convergenze con alcuni esponenti dell’opposizione che da tempo dialogano con lui.
La decisione non c’è ancora ma l’ex vicesindaco della Giunta Giardina pare intenzionato a mettere un punto già nella fase successiva alle Regionali di domenica 25 settembre e non intenderebbe prolungare il clima di incertezza attorno alla sua posizione. La scelta di D’Agostino, nei numeri e nella sostanza, è destinata a rappresentare in qualsiasi caso uno di quei momenti spartiacque nella volata per la sindacatura a Taormina.
