HomePoliticaTaormina 2023: Bolognari "predica" attesa e detta i tempi

Taormina 2023: Bolognari “predica” attesa e detta i tempi

TAORMINA – Aspettare, portare ancora pazienza e concentrarsi intanto sulla fase finale della legislatura per poi tirare un bilancio e ragionare su quel che sarà nel 2023. E’ in sintesi il messaggio che sta dando il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, ai propri alleati in vista della campagna elettorale che inizia ad accendersi e si avvia alla prima stretta in vista del ritorno alle urne in agenda tra poco più di un anno.

Bolognari punta sulla strategia dell’attesa, non scioglie la riserva sulla propria ricandidatura e invita anche i suoi alleati e sostenitori a non farsi prendere dalla frenesia delle prime grandi manovre di una politica paesana che inevitabilmente inizia ad agitarsi e si prepara al cambio di passo verso la competizione che si avvicina.

“Al momento non mi risulta niente, pensiamo ad amministrare”, risponde sornione al momento il professore a chi gli chiede delle elezioni amministrative e di quali siano le sue intenzioni. Il sindaco vorrebbe aspettare almeno sino alla conclusione di questa stagione turistica. L’idea è quella di avviare una riflessione nella fase finale dell’anno. A novembre, tra l’altro, ci sono pure le elezioni regionali che ridisegneranno la geografia della politica siciliana per i prossimi cinque anni. Va detto, comunque, che al di là delle future vicende di Palazzo d’Orleans, Taormina è sempre stata una realtà poco avvezza a farsi condizionare dalle dinamiche palermitane e quelle poche volte che lo ha fatto, la città non è stata molto fortunata, quindi la storia delle elezioni amministrative farà il suo corso a prescindere e lo farà nel perimetro della politica locale.

A questo punto c’è da capire se gli alleati di Bolognari riusciranno a “congelare” le proprie decisioni sino all’autunno o se qualcuno si preparerà ad aprire un altro capitolo. In realtà qualcosa e qualcuno si muove già e la corsa al posizionamento è scattata da un pezzo, da una parte e dall’altra dello scacchiere paesano. Bisognerà, soprattutto, vedere se deciderà di aspettare o se, invece, romperà gli indugi Mario D’Agostino, “azionista” di maggioranza con il suo gruppo dell’aggregazione di governo in carica.

Il professore predica attesa per avere il tempo di decidere in via definitiva se ricandidarsi e anche per capire cosa succederà, nel mentre, dall’altra parte, tra le fila di un’opposizione che non si mette d’accordo e sta andando avanti sinora con lo stesso identico “spartito” autolesionista del 2018. Una prospettiva che spinge il primo cittadino a ritenere che ci siano non pochi margini per restare in campo e per inseguire la conferma al vertice di Palazzo dei Giurati.

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