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TaoArte, Papale: “Basta con la Regione, Taormina faccia la sua fondazione da sola”

TAORMINA – “Cateno De Luca fa bene ad aver assunto una posizione di rottura nei confronti della Regione su TaoArte e sul Teatro Antico. Adesso vada fino in fondo, senza ripensamenti. Taormina non ha bisogno della Regione, è arrivato il momento di fare una fondazione ex novo, da soli. Al Ministero della Cultura c’è un grande amico di Taormina, Vittorio Sgarbi, che fu presidente del Premio Goethe da me organizzato a Taormina e che non esiterebbe a dare una mano alla nostra città. La Fondazione si può fare con il sostegno del Ministero e dei privati, pronti ad investire sulla nostra città. Non abbiamo alcun bisogno di Palermo e va dato, anzi, un segnale forte”.

Così, con queste parole, a spingere ed incoraggiare il sindaco De Luca verso lo strappo finale con la Regione è l’avvocato Dino Papale. Ex vicesindaco della Giunta Garipoli, ex assessore, ex consigliere comunale, poi esperto al Comune per i Grandi Eventi ed organizzatore del Premio Goethe, Papale non ha bisogno di troppe presentazioni, è un politico (oltre che un campione di tennis e un bravo giornalista) che ha dato l’anima per Taormina, uno che si è reso autore di battaglie importanti, ci ha messo la faccia in tante circostanze come ad esempio quando impedì lo scippo dell’ex San Vincenzo, che era stato messo all’asta dalla Regione e Papale fece saltare il raid palermitano ritrovando un vincolo sulla destinazione d’uso del bene, che risaliva ai tempi del nonno già sindaco della città. Oggi siamo nell’era dei “blitz” dell’attuale sindaco De Luca e qui i meno giovani ricorderanno quando negli Anni Ottanta proprio Papale alle 5 del mattino montava sulla sua vespa e andava a controllare personalmente gli operatori ecologici.

Adesso Papale “approva” il divorzio politico tra Taormina e la Regione e invita il sindaco De Luca a dare seguito a quest’azione. “Bisogna fare la fondazione da soli – spiega Papale a TN24 -. Il nostro interlocutore può essere il Ministero della Cultura, dove abbiamo un grande amico come il sottosegretario Sgarbi, che mi è stato molto vicino e mi ha dato l’onore di presiedere il Premio Goethe. E Sgarbi è molto amico del nostro sindaco, Cateno De Luca. Quindi non c’è molto da riflettere, Taormina ha tutte le carte in regola e le potenziali risorse per fare una fondazione da sola, ed è ambita dagli sponsor che certamente darebbero una mano importante. La Regione ha mancato di rispetto alla Città di Taormina e ai taorminesi, non possiamo più essere ospiti in casa nostra o tornare in questa Fondazione solo per un posto in più nel CdA”.

“Sin da quando avevo 24-25 anni trovai sponsor facilmente per il tennis perchè Taormina ha un grande fascino e i privati investirebbero in questo progetto di una nuova fondazione. Potrebbero bastare 4 o 5 milioni l’anno. Bisogna recuperare il marchio TaoArte e avere la consapevolezza che, in ogni caso, la strada di una fondazione ex novo è quella più giusta da percorrere. Il sindaco De Luca si rivolga al Ministero della Cultura e vada da Vittorio Sgarbi che è anche suo grande amico. Dobbiamo ridare centralità a Taormina e questa è una grande opportunità di riscatto per la città”.

“Anche sulla chiusura della strada, dò ragione a De Luca – continua Papale -. Non abbia timore a dare seguito alla previsione di un’ordinanza di chiusura della Via Teatro Greco ed anzi voglio ricordare che Eugenio Longo e mio nonno la chiusero già nel 1958 prima della serata finale del David di Donatello. La Via Teatro Greco venne riaperta solo dopo una trattativa in quel caso con Messina. Fa bene, quindi, De Luca a puntare su una svolta al cospetto di una Regione che comanda e non lascia niente al Comune e su tutti questi cosiddetti grandi eventi che non portano niente all’economia della città. Non vi dico certe scene poi di malcostume che vedo in strada nelle ore del dopo spettacolo. Taormina è già strapiena di turisti. I concerti vanno organizzati in altri contesti, come uno stadio: ben vengano al Teatro Antico spettacoli riguardanti cinema, musica sinfonica, balletti e teatro ma i concerti necessitano di altri spazi. Ricordiamoci sempre il testamento di Edoardo De Filippo”.

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