TAORMINA – Aspettando ulteriori sviluppi della situazione nelle roventi vicende che interessano il Teatro Antico e TaoArte, Cateno De Luca lancia un’altra sfida e stavolta volge lo sguardo della contesa verso Roma. Il sindaco di Taormina mette nel mirino la missione (quasi) impossibile della riapertura del Casinò.
De Luca riaccende il grande sogno proibito dei taorminesi. La storia che tutti conoscono è quella della casa da gioco che all’inizio degli Anni Sessanta (tra il 1963 e il 1965) ebbe sede allora a Villa Mon Repos e venne aperta a Taormina e poi chiusa, sino allo stop definitivo e ad una questione poi sempre rimasta irrisolta, con una lunga serie di tentativi puntualmente andati a vuoto per cercare di riattivare i tavoli da gioco.
“Abbiamo aperto il fronte per il casinò di Taormina – afferma De Luca -. Una legge per il casinò a Taormina sarebbe un riscatto per un Meridione che è stato ammazzato e ha subito le lobby dei casino del Nord. Voglio il Casinò a Taormina, qui già c’era e con un colpo di mano, che ha rasentato la mafiosità, glielo hanno chiuso. In passato l’unico presidente autonomista, l’allora presidente Milazzo, quando hanno tentato di chiudere il casinò, venne a Taormina e si barricò nella sede del casinò, impedendo alle forze dell’ordine di chiuderlo”.
“Voglio che venga ripristinato il casinò, ce lo meritiamo. Spero che i miei viaggi romani vadano a buon fine. Si tratta di un’altra battaglia importante che faremo senza se e senza ma: è un riconoscimento dovuto dal Parlamento nazionale nei confronti della Sicilia”, ha aggiunto il sindaco di Taormina, che vorrebbe riaprire la questione con le azioni politiche del suo movimento “Sud chiama Nord”.
