HomeAperturaStop al Decreto Crescita, è rissa nel governo Meloni

Stop al Decreto Crescita, è rissa nel governo Meloni

Volano stracci nella maggioranza di governo a Roma, con Matteo Salvini che blocca gli “aiuti” al calcio e fa saltare l’intesa in Consiglio dei Ministri e Claudio Lotito che non ci sta e “minaccia” adesso conseguenze sulla tenuta dell’esecutivo. I partiti di maggioranza avevano trovato la quadra per una proroga di due mesi del Decreto Crescita a suo tempo voluto dal governo Conte, che prevede agevolazioni fiscali. Salvini ha fatto saltare tutto, scatenando le proteste del mondo del pallone, che aveva affidato le sue speranze a Lotito, nel doppio ruolo di parlamentare e uomo forte di Forza Italia oltre che presidente della Lazio.

Sulla vicenda scrive così Il Fatto Quotidiano: “La prima lite è stata sulla proroga o meno del Superbonus e potete leggerne qui sopra. La seconda, più visibile, si è manifestata sulla proroga di due mesi del decreto Crescita: la lobby del pallone aveva fatto entrare nel decreto Milleproroghe uno sgravio fiscale che avrebbe permesso di pagare le tasse solo su metà stipendio dei calciatori stranieri, giusto in tempo per beneficiarne nella prossima sessione invernale di trasferimenti, tanto che il provvedimento era già stato ribattezzato “Salva calciomercato”.

Ma i veti incrociati all’interno della maggioranza – in particolare l’opposizione della Lega di Matteo Salvini – hanno fatto stralciare la norma. A perorare la causa era stato il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito che era quasi riuscito nel suo intento senza creare grattacapi al governo nella legge di Bilancio. A beneficiare dello sconto sarebbero state le squadre maggiori di Serie A che erano pronte ad anticipare a gennaio gli acquisti estivi. Lotito aveva un accordo col viceministro dell’economia Maurizio Leo e col ministro dello Sport Andrea Abodi (spalleggiato da Tajani) ma è stato stoppato da Salvini in Cdm: “Immorale fare sconti ai ricchi calciatori stranieri”. Dopo una lunga e dura discussione la norma è saltata con Giancarlo Giorgetti che, alla fine, ha condiviso l’opposizione di Salvini. La Lega di Serie A si dice “stupita e preoccupata”.

A questo punto, scaduto il termine degli sconti fiscali per gli ingaggi dei calciatori in arrivo dall’estero, infatti, a partire dal 1 gennaio 2024 le squadre italiane non potranno più utilizzare agevolazioni per gli stipendi.

“Stupore e preoccupazione per le indiscrezioni relativamente alla decisione che il Consiglio dei Ministri avrebbe preso di non approvare alcuna proroga del regime fiscale speciale per gli impatriati lavoratori sportivi” sono state espresse, in una nota, dalla Lega serie A. “Tale decisione, se confermata, avrà quale unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito – prosegue la nota – . La mancata proroga produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l’erario”.

La Lega Serie A sottolinea che l’effetto di una eventuale mancata proroga era stato “illustrato in maniera puntuale e dettagliata in una nota inviata al Governo nei giorni scorsi”. “Dal momento che la proposta di proroga aveva ottenuto il via libera tecnico per essere presentata in Consiglio dei Ministri, il fatto che alla fine sarebbe stata esclusa – prosegue la nota della Lega – lascia supporre che sia prevalsa per l’ennesima volta una visione del calcio professionistico distorta e viziata da luoghi comuni fallaci: una visione che purtroppo non tiene conto dello straordinario ruolo economico, oltre che sociale e culturale, che ricopre questo comparto industriale in Italia”. “Qualora l’esito del consiglio dei ministri venisse confermato, la Serie A auspica che il Parlamento possa correggere questo errore che danneggia non solo il calcio italiano, ma tutto lo sport e il suo considerevole indotto”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.