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Spalletti carica il Napoli: “Possiamo diventare immortali”

Luciano Spalletti spinge il suo Napoli a non avere paura nella sfida scudetto contro il Milan che andrà in scena in uno stadio Maradona infuocato. “Chi sta meglio non lo so, lo dirà la partita, noi stiamo meglio possibile, parlo per la mia squadra. Noi siamo al top delle nostre possibilità per giocare. Le mie sensazioni sono buone, non so quelle degli altri, ma non possono essere più motivati di noi. Insieme alla squadra stiamo costruendo una bella squadra, tutti insieme, includo anche il pubblico che ci caratterizza nell’essere napoletani. Insieme al pubblico c’è anche il nome di Maradona, mettiamoci anche la sua benedizione già che ci siamo e l’abbiamo già provato quest’anno, sarà una bella notte”.

E sulla parola “scudetto”, il tecnico del Napoli risponde: “La posso pronunciare sempre, non è un problema. Vogliamo giocarci le nostre possibilità, sappiamo che ci giochiamo moltissimo, abbiamo la possibilità di rendere immortali le nostre carriere. Lo dissi già, essere dimenticati velocemente oppure ricordati per sempre, ma è tutto da giocare contro squadre fortissime al nostro stesso livello e dipenderà da molti fattori. Possono essere più forti di noi, ma è difficile che siano più motivati di noi”.

“Noi abbiamo avuto tanti infortuni, penso pure il Milan, abbiamo dovuto sistemare tante cose, qui c’è stata la bravura dei giocatori, contagiati non solo per il Covid ma anche nel distribuirsi le qualità nelle staffette. Noi abbiamo costruito nelle difficoltà la forza della squadra, poi su altre situazioni non trovo altro e faccio i complimenti al Milan per il percorso di Pioli negli anni, ha costruito una grande squadra”.

L’allenatore toscano chiede al Napoli di fare attenzione alle ripartenze rossonere: “Oltre alle giocate, all’intuito al talento, bisogna riempire la partita con più impatto fisico. Il Milan è forte, ha caratteristiche con l’uscita corta alternata a quella lunga, loro ogni tanto riportano palla dal portiere e poi la mette alle spalle della linea difensiva perché cerchi di essere corto e stretto e lui tira la pallata dall’altra parte dove ha giocatori velocissimi e ribalta l’azione, un po’ come facciamo noi con Osimhen. Dobbiamo stare attenti, alternare tutte le qualità di cui il calcio moderno ormai è pieno, non è solo essere ordinati e stretti, ma anche sapersi allungare ed aprire e tirare queste sventagliate uno contro uno in giro con fisicità e corsa”.

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