HomeAttualità e CronacaSanità, Regione assegna 18 poltrone, umiliazione finale per l'ospedale di Taormina

Sanità, Regione assegna 18 poltrone, umiliazione finale per l’ospedale di Taormina

Prima le nomine per i direttori, poi la riforma delle rete ospedaliera regionale. Il governo Schifani mette il piede sull’acceleratore e stringe i tempi per procedere in tempi molti stretti agli incarichi dei direttori generali delle Asp siciliane, con l’obiettivo di creare così i presupposti per approdare allo step successivo che sarà il ddl da portare all’Ars per altre poltrone da distribuire ai partiti della maggioranza.

La short list dei 49 aspiranti dg porterà alle nomine dei manager, con qualche conferma e qualche nuovo innesto. A dominare la scena saranno Fratelli d’Italia e Forza Italia, pronte a portare a casa 6 manager ciascuno, con i relativi adepti più quotati. Quindi gli altri sei posti disponibili che dovrebbero andare 2 alla Lega, 2 al Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo e 2 alla Dc Nuova di Totò Cuffaro.

Una volta chiusa questa partita si andrà a mettere mano alla “ipotesi di studio”, che in realtà è già una vera e propria proposta, per le riorganizzazione della rete ospedaliera. Per intenderci è la riforma che consegnerebbe le chiavi dell’ospedale di Taormina al Papardo di Messina. A Palermo hanno fretta di far arrivare questa riforma in Assemblea Regionale entro la fine dell’anno e potrebbe trattarsi del “regalo” di Natale del governo Schifani. Un “regalo” in particolare per la Città di Taormina e per l’intero Distretto Sanitario, con il San Vincenzo che viene considerato un ospedale di periferia da porre sotto il controllo di un’altra azienda anziché valutarne l’autonomia.

Il nosocomio di contrada Sirina si avvicina alla batosta finale e, stando così le cose, si appresta a diventare da qui a qualche mese una “succursale” del Papardo. Si va a grandi passi verso un’umiliazione che si traduce nella prospettiva di un declassamento dell’ospedale di Taormina, con diversi reparti che stanno andando incontro ad una riduzione delle prestazioni ed in qualche caso verso la chiusura. Ma soprattutto con i pazienti di questo territorio che in molti casi dovranno andare a curarsi a Messina.

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