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Salvate il soldato Cateno

Fratelli d’Italia sferra un colpo basso a Cateno De Luca, che rischia di dover raccogliere le firme (180 mila) per partecipare alle elezioni Europee. L’emendamento depositato dai senatori di FdI a Palazzo Madama dovrà essere discusso e votato nelle prossime settimane ed è molto probabile che il governo se la prenderà “comoda”, sapendo di avere tempo sino al 28 marzo e lasciando nel frattempo a “bagnomaria” la questione, che riguarda da vicino Sud chiama Nord, movimento che in Sicilia si sta alleando con il centrosinistra (con la leadership di De Luca) e che si avvia a far parte del principale campo politico avversario della destra.

De Luca, intanto, carica con ulteriori dichiarazioni sul tema: “Siamo davanti a un colpo di Stato. La maggioranza di governo ha presentato un emendamento che di fatto mette a rischio la democrazia del nostro Paese. L’emendamento in questione n.4.0.7 al decreto legge 7/2024 è un emendamento anti Sud chiama Nord. Colpisce solamente la nostra forza politica e mette a rischio la nostra presenza alle prossime elezioni europee, togliendoci l’esenzione della raccolta firme. Infatti nell’emendamento in questione viene tolta la possibilità dell’esenzione firme a chi ha eletto un parlamentare nel collegio Uninominale (così come prevede l’attuale legge), permettendolo solo a chi lo ha eletto nel collegio proporzionale. Abbiamo già chiesto urgentemente un incontro al presidente del Senato Ignazio La Russa, visto che il decreto verrà votato già settimana prossima al Senato e lo chiederemo anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché qui si sta togliendo un diritto a una forza politica con un colpo di spugna fatto in silenzio per mano dei partiti che oggi governano il Paese e che dovrebbero garantire la democrazia. Se andasse in porto questa operazione ci ritroveremmo in un pericoloso regime. Il presidente Meloni è ovviamente a conoscenza di questa situazione visto che tra i firmatari di questo emendamento ci sono esponenti di fratelli d’Italia. Non si è mai verificato che iniziato il gioco, e quindi la strada verso le elezioni Europee, si cambino le regole”.

Se dovesse passare l’emendamento di Fratelli d’Italia, con Sud chiama Nord a quel punto vincolata all’obbligo di dover raccogliere le firme per le Europee, si ribalterebbe la prospettiva e si mischierebbero (forse) le carte. De Luca vuole andare fino in fondo, non ha intenzione di chiamarsi fuori dalla contesa per Bruxelles, in una tornata elettorale considerata un lasciapassare per poter sdoganare il suo progetto autonomista e per accreditare, soprattutto, l’obiettivo della leadership in Sicilia in un fronte con il centrosinistra a suo sostegno. Palermo c’è, Roma invece ancora tentenna e allora Scateno ha bisogno di fugare ogni dubbio, giocare la sua partita, al di là della soglia del 4%, marcare il territorio, difendere i numeri che ha conquistato alle Regionali 2022 per mettere pressione ad alleati e avversari, nell’ottica dell’assedio al governo Schifani.

De Luca ha già fatto sapere che non rinuncerà comunque, in ogni caso, alla partecipazione alle elezioni Europee del prossimo giugno. Se non diventerà legge l’emendamento di Fratelli d’Italia, il movimento deluchiano parteciperà con la sua lista. Diversamente scatterà un “piano B”. A sorpresa potrebbe tornare d’attualità la trattativa per l’ospitalità di un esponente di Sud chiama Nord in lista con il Partito Democratico o nel Movimento Cinque Stelle. Nelle scorse settimane sia i democratici che i grillini avevano detto No a questa proposta ma i giochi potrebbero riaprirsi. In Sicilia i gruppi di Pd e 5 Stelle sono ormai vicini a De Luca e la presenza a braccetto alla manifestazione di ieri a Palermo ha confermato l’apertura totale ad un’intesa per l’avvio di un percorso finalizzato a sostenere l’attuale sindaco di Taormina come leader del centrosinistra con una sua candidatura alla presidenza della Regione. Ovviamente passando dai formalismi delle primarie e soprattutto dalla “benedizione” di Roma a tutto questo scenario. Non a caso, De Luca si è subito precipitato oggi nella capitale, per provare a disinnescare l’effetto potenzialmente devastante dell’emendamento al “curaro” di Fratelli d’Italia sulle firme. Ripartono i contatti romani con i piani alti della sinistra. La palla passa a Schlein e Conte. Elly e Giuseppe cambieranno idea e si decideranno ad abbracciare l’impertinente De Luca? Ora si alza l’asticella, dalle Alpi alle Madonie, passando per il Nazareno e la Nomentana, la parola d’ordine è “Salvate il soldato Cateno”.

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