HomeTurismo & LifestyleSalerno: "Prezzi alti? Unica soluzione per la lotta all'Overtourism"

Salerno: “Prezzi alti? Unica soluzione per la lotta all’Overtourism”

TAORMINA – E’ tempo di Ferragosto, la stagione turistica è arrivata al suo periodo di massimo afflusso e l’esperto Nicola Salerno, general manager di Egmont Viaggi (ed ex assessore al Turismo della Città di Taormina) fa il punto della situazione per TN24.

“Siamo al giro di boa del 2023 – afferma Salerno -. Anche quest’anno siamo giunti al 15 agosto e possiamo incominciare a fare i calcoli e tirare le prime somme sull’andamento di questa stagione turistica, la prima post covid senza restrizioni, in piena libertà. Le mascherine, i divieti, le vaccinazioni, le ore di dibattiti in tv tra i negazionisti ed i Bassetti, tutto questo è soltanto un ricordo. In questi giorni di caldo agostano, di “marito mio non ti conosco”, di feste in spiaggia e divieti di accampamento con i turisti di prossimità, a proposito che fine hanno fatto costoro? Anche questi turisti che subito dopo la pandemia cercavamo come acqua nel deserto, oggi fanno parte dell’Overtourism, siamo pieni di turisti con la T maiuscola. I turisti del lusso, degli hotels 5 stelle, degli yacht da 100 mt e più, i Bezos, gli Al Thani, i magnati russi che delle restrizioni “guerriere” dell’Unione Europee se ne sono stra-fregati e sono ormeggiati con le loro imbarcazioni boa a boa con i magnati americani e di sicuro a calici di champagne accompagnati da vassoi di ostriche discutono di petrolio e azioni, cose che noi umani possiamo soltanto immaginare (forse)”.

“Il 40% degli italiani – continua Salerno – resta a casa perché non può andare in vacanza per svariate ragioni, la più dichiarata è quella economica, del resto stiamo assistendo ad un aumento sproporzionato dei prezzi. E’ notizia di oggi: in piazzetta a Porto Cervo 2 caffè, 2 bottigliette d’acqua 60 euro, e che insieme ai caffè sono state servite due coppe di cioccolatini. Alle richieste di spiegazioni dei due turisti il locale avrebbe risposto che “non si tratta di un semplice caffè ma di un’esperienza”. Un’altra “esperienza” simile l’abbiamo sentita in un bar di Positano o il toast tagliato a metà, così come la richiesta economica per un piatto vuoto per dividere la pizza. E così via il web in questo periodo è pieno di video con scontrini, di discussioni tra avventori e proprietari, di parcheggi a 50 euro per un’ora di sosta, di ombrelloni e sdraio a 100 euro, in pratica questo turismo ci è sfuggito di mano e come si dice in gergo culinario “la maionese è impazzita””.

“Vediamo di fare un po’ di chiarezza e vedere le cose dal punto di vista di un operatore turistico, speculazioni a parte – continua il manager -. È tempo che, come avviene per le cosiddette “partenze intelligenti”, avvenga allo stesso modo per il turista italiano. Dobbiamo imparare a viaggiare in altri periodi che non siano luglio e agosto, non si sentono casi simili in giugno, maggio, settembre, ottobre perché? Semplice: non c’è sovraffollamento turistico, il classico overtourism. La maggior parte di questi casi è avvenuta in località come Capri, Porto Cervo, Positano, ma immaginate migliaia e migliaia di persone “stivate” concedetemi il termine che rende bene l’idea, nelle piazzette di questi centri turistici, è un carnaio, un’immagine pessima di queste perle italiane. Da operatore turistico comprendo i gestori dei locali commerciali che applicano queste tariffe. Vuoi venire a bere il caffè il 15 di agosto, se te lo puoi permettere devi pagare 100 euro, Porto Cervo o Capri a Ferragosto non sono per tutti. Solo in questo modo si potrà calmierare e spalmare il turismo in altri periodi dove ne beneficeremo tutti, turisti in primis e naturalmente operatori commerciali, che ne sono sicuro applicheranno le giuste tariffe, non sono mica sono dei pazzi. God save the tourism!!!”.

Salerno propone un’interessante chiave di lettura sulla lotta all’Overtourism e in definitiva rimarca: “Non approvo questo comportamento ma al momento è l’unico possibile per ridurre l’enorme carico turistico su località che sono al collasso”.

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