HomeTurismo & LifestyleSalerno: "No all'overtourism sfrenato. A Taormina urge fare una riflessione"

Salerno: “No all’overtourism sfrenato. A Taormina urge fare una riflessione”

TAORMINA – Rimane d’attualità il tema dell’overtourism e sulla questione si sofferma Nicola Salerno, general manager di Egmont Viaggi, rappresentante di Fiavet Sicilia ed ex assessore al Turismo del Comune di Taormina. Salerno rilancia la necessità di trovare soluzioni in grado di consentire al territorio, e nel caso specifico alla Città di Taormina, di non dover soffrire i molteplici riflessi negativi degli assalti del movimento “mordi e fuggi”, che soprattutto nella stagione estiva sono una costante quotidiana.

“Si è appena conclusa – dichiara Salerno a TN24 – la tre giorni del Destination Summit delle Comunità Marine, che si è svolto a Caorle e che ha visto riuniti i Comuni del G20 Spiagge: località balneari che, da sole, attraggono 50 milioni di visitatori, il 12% delle presenze turistiche complessive in Italia. Da Alghero, che ospiterà l’edizione 2025 ad Arzachena, passando per Bibbona, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Taormina, Viareggio, Vieste e Sorrento. Lo scorso anno ho partecipato nella qualità di assessore al Turismo, nell’Amministrazione dell’allora sindaco Mario Bolognari, al G20 spiagge che si è tenuto ad Arzachena, i temi trattati erano overtourism ed ambiente argomenti quanto mai attuali, alla quale va fatta una riflessione importante, prima che si arrivi a quelle spiacevoli situazioni di residenti contro i turisti. Le conseguenze del sovraffollamento sul mercato immobiliare implicano la necessità di limitare il numero di appartamenti turistici, ma è una situazione che va maneggiata con cura. Bisogna, come è emerso nel meeting, che sia recepita in parlamento la legge sullo “Status delle comunità marine”.

“La legge sullo status di comunità marine – prosegue Salerno -, se attuata, modificherà in modo sostanziale il rapporto tra cittadini residenti e turisti delle località balneari, in quanto le nuove normative daranno maggiori possibilità ai consigli comunali nella pianificazione dei bilanci, liberando risorse a favore degli abitanti. Oggi tutto ciò non è invece possibile, in particolare relativamente all’utilizzo della tassa di soggiorno, i cui limiti di impiego sono notevoli e, soprattutto, superati dalle necessità di un turismo moderno. Avere nuove regole consentirebbe invece di usare i proventi della tassa nella forma più opportuna per i residenti, che oggi sono molto penalizzati (fonte: MondoBalneare). È basilare che gli amministratori, a prescindere dal colore politico di appartenenza, siano compatti in questa battaglia per il riconoscimento dello status di comunità marine. Il turismo è senza ombra di dubbio, il settore economico più importante. La crescita del comparto, infatti, è cruciale per lo sviluppo economico del Paese, come testimoniano i numeri, rappresenta il 13% del Pil e il 9,7% dei posti di lavoro. Emerge dallo studio sulle imprese commissionato da ENIT-Unioncamere a Isnart che nel 2023 si siano registrate in Italia 851 milioni di presenze (in strutture ricettive e abitazioni private) che hanno generato un impatto economico sui territori di oltre 84 miliardi di euro. Per cui no all’overtoturism sfrenato. Ma avanti “Cum grano salis””.

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