HomeItalia - EsteriRenzi: "Isis colpisce i luoghi del divertimento, no a scontro di civiltà"

Renzi: “Isis colpisce i luoghi del divertimento, no a scontro di civiltà”

“L’Isis ha colpito anche nella capitale russa con le stesse identiche modalità del Bataclan a Parigi. Se ci pensate il terrorismo islamico colpisce chi si diverte, chi fa musica, chi ha voglia di stare insieme in allegria. È accaduto anche il 7 ottobre al Rave Party nel sud di Israele. Perché mentre i giovani che ballano amano la vita, i terroristi che uccidono amano la morte. Troppo spesso fingiamo di non valutare attentamente questa drammatica realtà. Bisogna essere chiari: questa è la più grave minaccia che il nostro pianeta sta subendo, la minaccia del fanatismo religioso. Ed è per questo che continuo – spesso isolato – a spiegare che serve un accordo con le leadership dei paesi arabi riformisti per evitare lo scontro di civiltà”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sull’attentato a Mosca.

“Solo unendosi, tutti insieme – è il monito di Renzi -, si può far fronte a una minaccia che ha colpito il cuore degli Stati Uniti con le Torri Gemelle, le principali città europee nel decennio scorso e continua a colpire dalla Russia all’Africa. Serve la politica, unica alternativa alla risoluzione dei conflitti con le armi e la violenza. La politica. Non il pacifismo vuoto e retorico, non il militarismo muscolare: la politica.

“Ciò significa – aggiunge l’ex premier – lottare per la pace, anche con le armi se necessario, ma soprattutto senza lasciare il terreno alle miopi burocrazie inconcludenti. Ci sarà tempo poi per riflettere su tanti errori compiuti dalle leadership dei Paesi colpiti dall’ISIS, a cominciare dalla Russia. Aver abbandonato l’Afghanistan è stato invece un clamoroso autogol del mondo occidentale: ricorderete che noi lo dicemmo in tutte le sedi, anche in Senato, in quella terribile estate 2021 in cui abbiamo abbandonato le ragazze di Kabul nelle mani dei Talebani e lasciato spazi ai movimenti estremisti ancora più fanatici degli stessi Talebani. Spicca l’assenza dell’Europa, ancora una volta. In questi giorni di celebrazione del 150° anniversario della nascita di Luigi Einaudi alcune parole dell’ex Presidente della Repubblica suonano profetiche sulla necessità di costruire una casa comune per i popoli europei onde evitare l’irrilevanza o addirittura la sparizione. Ecco perché oggi più che mai è tempo di rilanciare la prospettiva politica, visionaria e difficile, degli Stati Uniti d’Europa. È in gioco il futuro del pianeta, tutto qui. Non mi sembra poco”.

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