HomeEuronewsQatargate, un altro mese di carcere per Eva Kaili

Qatargate, un altro mese di carcere per Eva Kaili

Eva Kaili, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo accusata di corruzione nello scandalo Qatargate, resterà in custodia cautelare in carcere almeno per un altro mese. Questa la decisione del giudice, dopo una nuova udienza in Tribunale a Bruxelles. Una decisione contestata dagli avvocati di Kaili.

“La Procura federale ritiene che esistano tutti i rischi__che consentono il proseguimento della detenzione: il rischio di fuga, il rischio di collusione con attori terzi, il rischio di distruzione delle prove. Noi invece r__iteniamo che tali rischi non esistano”, ha spiegato Andre Risopoulos, avvocato di Eva Kaili.

Durante l’udienza sembrava esausta. È entrata nella stanza con le manette che le sono state tolte solo durante il processo. Dopo aver parlato per dieci minuti, non ha potuto evitare di piangere parlando della figlia di 23 mesi che ora è con il padre di Kaili. Ha chiesto di poterla portare con sé dentro o fuori dal carcere. Ha ribadito di essere innocente e di non avere nulla a che fare con lo scandalo.

Il suo avvocato greco ha anche detto che la settimana scorsa è stata sottoposta a torture, quando è stata detenuta per 16 ore dalla polizia federale. “Quello che la signora Kaili ha vissuto__nella cella della stazione di polizia federale di Bruxelles sembra arrivare dal Medioevo”, ha detto Michalis Dimitrakopoulos, avvocato di Eva Kaili. “_Non poteva nemmeno dormire, era proibito, era al freddo, le hanno preso il cappotto, è stata lasciata in una stanza fredda e le è stata rifiutata una seconda coperta. Non le è stato permesso neppure di lavarsi. Queste sono tutte torture. Questo è ciò che dice la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e questo è ciò che la signora Kaili mi ha chiesto di raccontare, _molto preoccupata perché nessuno faccia la stessa fine”, ha evidenziato.

Gli avvocati di Kaili, inoltre, sostengono che la loro assistita stia pagando il prezzo più alto rispetto ad altri sospettati che potrebbero uscire e preparare la loro difesa. Il riferimento è all’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri, che ha fatto un accordo con le autorità belghe e martedì inizierà le udienze segrete per svelare elementi sostanziali del caso e si prevede che riveli altri nomi di persone coinvolte.

Allo stesso tempo, è in corso la richiesta di revoca dell’immunità per altri due membri del Parlamento, Marc Tarabella e Andrea Cozzolino. Le autorità belghe sono state rassicurate dal Parlamento europeo del fatto che la revoca ci sarà. Entro il mese prossimo.

Fonte: Euronews

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