HomeAperturaPremiata ditta De Luca & De Luca: l'incubo di Elly

Premiata ditta De Luca & De Luca: l’incubo di Elly

I due si cercano da tempo, uno ammicca per il patto dei due vulcani e l’altro ci pensa ma per adesso va per la sua strada. Sin qui non si sono “sposati” e nemmeno “fidanzati”, figurarsi cosa potrebbero mai combinare insieme, eppure anche a distanza stanno diventando l’incubo del Nazareno. Parliamo dei De Luca made in Sud, Enzo e Cateno, Vincenzino e Robertino, il sindaco onorevole con la cesoia e il governatore con il lanciafiamme. Chiamateli come volete. La premiata ditta De Luca & De Luca, dall’ombra dell’Etna e alle pendici del vulcano, stanno diventando un doppio fattore destabilizzante per i già fragili equilibri di casa Pd. La questione investe un centrosinistra che non sa dove sbattere la testa per tornare competitivo anche a dispetto di un centrodestra orfano di Berlusconi e con Meloni e Salvini che al governo stanno facendo tante chiacchiere e poche cose utili al Paese.

Il sindaco di Taormina stringe i tempi per la resa dei conti con il centrodestra e allora lancia messaggi al Pd. Ha ripreso le sedute spiritiche a Roma e fa sapere che soltanto un’alleanza con lui, alle sue condizioni, potrebbe resuscitare il centrosinistra, riportarlo al governo in Sicilia e ribaltare i 15 collegi uninominali siciliani pure per le (future) Politiche.

Il governatore della Campania carica come un toro a testa bassa, lancia colpi politici di bazooka senza tregua sui vertici del Partito Democratico ma poi si ricorda che pure lui ha la tessera e non ha intenzione di mollarla e andarsene.

Il De Luca siciliano ha nel mirino la presidenza della Regione Siciliana e, intanto, al tavolo delle trattative per le Europee non chiede, bensì esige di dettare le condizioni a un centrosinistra che ormai è diventata una squadra di specialisti della sconfitta. Il De Luca campano vuole la segreteria del Partito Democratico e non molla di un centimetro. Insieme fanno la somma algebrica di un incubo per Elly Schlein, due spine nel fianco per la reggente già in difficoltà di casa Pd. Sarebbero quasi due risorse da valutare e prendere in considerazione per il rilancio miracoloso di un Partito Democratico ormai ridotto in stato comatoso.

Un’idea interessante se non ci fosse la matematica certezza che non si potranno mai gestire e addomesticare né l’uno né l’altro. Cateno De Luca mette il Pd spalle al muro, per la serie: consegnatevi prigionieri o la “casa di Gesù”, come la chiama il leader di Sud chiama Nord, la rivedrete con il binocolo e rimarrete all’opposizione per i prossimi 10-15 anni.

Vincenzo De Luca non vuole creare un nuovo partito, ha scelto di fare la sua guerra totale a Schlein e alla classe dirigente del partito. Una sfida da combattere dentro il Pd, con l’obiettivo di spaccarlo e spremerlo per bene come un limone, per poi andare all’assalto e provare a prenderne i comandi.

Una doppia gatta da pelare per Schlein e i suoi accoliti, con la strada verso le Europee che si fa sempre più in salita e il rischio dell’ennesimo Caporetto e del conseguente defenestramento del Nazareno post-voto che si avvicina sempre più incombente. A meno che non si arrivi a un patto di desistenza con la premiata ditta De Luca & De Luca. In politica mai dire mai.

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