HomeEditorialiOperazione "Lazzaro": Meloni resuscita la sinistra

Operazione “Lazzaro”: Meloni resuscita la sinistra

Detto, fatto. Giorgia Meloni impone il suo candidato in Sardegna, spacca il fronte del centrodestra e consegna l’isola al centrosinistra ma soprattutto riaccende le ambizioni dell’asse Pd-5 Stelle. Lo avevamo detto di recente che la leader di Fratelli d’Italia non aveva imparato la lezione di Silvio Berlusconi e i fatti si sono rivelati impietosamente beffardi per la coalizione di governo. Alessandra Todde vince con merito la sua battaglia elettorale in terra sarda, al termine di un lungo testa a testa con il rivale Paolo Truzzu, che ai vari analisi era parso un candidato debole e in grado di tenere aperta la partita per le Regionali.

La Meloni ha “cannibalizzato” ciò che resta di Matteo Salvini, gli ha tolto il candidato proposto dalla Lega, il governatore uscente Christian Solinas e ci poteva pure stare ma si è sconfessata appoggiando un candidato debole e sgradito agli elettori ancora prima che agli alleati. E alla fine ha avuto torto. Il risultato finale che si è deciso per poche migliaia di voti, in realtà consegna un risultato assai più ampio nelle proporzioni complessive al centrosinistra, anche perché ricordiamoci che Todde ha vinto nonostante il terzo candidato alla presidenza della Regione, fosse Renato Soru (la figlia era invece candidata con il Pd), che non ha neanche raggiunto il 10% ma quei voti che ha preso li ha tolti proprio alla candidata dei 5 Stelle in quell’area politica. Se non ci fosse stata, insomma, questa doppia candidatura, la sinistra avrebbe fatto il pienone e avrebbe dato una scoppola assai più pesante alle destre. Quindi il risultato deciso al fotofinish non deve ingannare.

Meloni ora dovrà riflettere, sapendo che se vuole continuare così rischia di fare la fine di chi troppo vuole e poi nulla stringe. Ha imposto Truzzu e ora si prenderà la responsabilità dello schiaffo elettorale che ringalluzzisce la sinistra. Sicuramente è venuta fuori anche “l’imboscata” leghista da più parti profetizzata, che ha preso pochi voti e ha tirato i remi in barca appena è saltato il suo candidato, con una lunga sfilza di voti disgiunti che la dicono lunga sul disimpegno spensierato dei fedelissimi di Salvini.

E allora Meloni, prima ancora di puntare sul premierato per avere pieni poteri, dovrebbe ricordarsi la “lezione” del defunto Cavaliere, che faceva il pienone a Roma e lasciava respirare gli alleati sulle posizioni nelle Regioni e nei territori. Altrimenti la Sardegna rischia di complicare i piani della leader di Fratelli d”Italia e può diventare assai più di un campanello d’allarme per i prossimi appuntamenti elettorali.

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