Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è intervenuto a Milano alla convention di Fratelli d’Italia. Applausi scroscianti hanno accompagnato il discorso del governatore siciliano che si è soffermato con orgoglio sull’operato del suo esecutivo e ha anche tracciato la rotta per il futuro del movimento da lui guidato, “Diventerà Bellissima”, forte dell’asse politico con il partito di Giorgia Meloni.
La leader di FDI vuole la ricandidatura di Musumeci alla presidenza della Regione Siciliana ed il primo inquilino di Palazzo d’Orleans è pronto a correre per la riconferma.
“Il nostro movimento – ha detto Musumeci – si ispira a una frase che Paolo Borsellino, dopo la strage di Capaci, rivolse alla vedova Schifani, la quale voleva lasciare l’Isola. “No – disse – lei non può farlo, signora, perché questa Isola, nonostante la mafia, la violenza, il livore, nonostante tutto diventerà bellissima”. Ebbene, cara Giorgia Meloni, il nostro movimento, che conta decine di amministratori locali e migliaia di militanti, oggi si offre idealmente a te, affinché tu possa fare il meglio per ricavare le energie utili a dotare l’Italia di una grande destra, moderna, capace di guardare e costruire il futuro, senza dimenticare la propria storia”.
“Abbiamo dimostrato che si può governare in Sicilia restando onesti e lo abbiamo dimostrato con tutto il centrodestra che sostiene il governo regionale – ha aggiunto Musumeci -. Noi lo abbiamo dimostrato con i fatti, al contrario della sinistra. La Sicilia sta cambiando, è già ripartita con l’importante lavoro che abbiamo fatto e che stiamo continuando a fare”.
“L’Italia può e deve avere un ruolo strategico nel Mediterraneo e la Sicilia è una piattaforma naturale del Mediterraneo. Stiamo puntando con forza sulla cultura e sul turismo, facendone un motore di crescita”.
Poi l’attacco anche al Pd: “Enrico Letta pensa di trovare un titolo per le agenzie attaccando il mio governo. Qualcuno gli dovrebbe ricordare che in questo momento il suo esecutivo siciliano, quello a guida Pd cacciato dagli elettori nel 2017, è alla sbarra perché ritenuta espressione di una associazione a delinquere.
Taccia, dunque. Quando, a giugno, gli amministratori di sinistra saranno spazzati via anche da Palermo, Letta si pentirà di aver usato toni indegni per un presunto leader moderato”.
