La scomparsa di Silvio Berlusconi sembrava destinata a rinsaldare i rapporti tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini e invece tra i due leader del centrodestra cominciano ad emergere le prime significative frizioni.
La premier e il ministro, rispettivamente leader di Fratelli d’Italia e Lega, la pensano diversamente su diverse cose e non fanno mistero di questa diversità di vedute che al momento non fa breccia nelle valutazioni degli italiani soltanto perchè dall’altra parte c’è una sinistra che non rappresenta un’alternativa credibile di governo, è eternamente divisa e non ha nemmeno una mezza idea da mettere in campo per contrastare l’attuale governo.
Intanto Meloni e Salvini litigano sulla gestione dei flussi migratori, e soprattutto sulla nuova nomina di Mario Draghi a super-consulente per l’Europa. Salvini vorrebbe accaparrarsi quel che rimane di Forza Italia e indebolire Fratelli d’Italia. Meloni vuole monopolizzare la scena, sa che in assenza di una sinistra competitiva e con il centrodestra ora ai suoi piedi, la prospettiva è quella di poter restare al governo per 10 anni. Così la premier italiana vola dall’amico Victor Orban e Salvini risponde invitando Marine Le Pen a Pontida.
Oltre i sorrisi e le smentite di circostanza, tra Meloni e Salvini è iniziata la resa dei conti. Lei vuole certificare in via definitiva la sua leadership al governo del Paese oltre che nella coalizione di maggioranza, lui coltiva ancora l’ambizione di recuperare terreno e prendersi la guida del centrodestra. Attenzione perché poi tra i due litiganti potrebbe godere il terzo incomodo, quel Pier Silvio Berlusconi che sta ancora riflettendo se entrare in scena dopo le Europee del 2024. Ma questa è un’altra storia.
