Attenzione, è meglio non sdoganare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per “futili” motivi. Detto, fatto. Neanche il tempo di lanciare questo monito e il governo italiano si sconfessa da solo. A farsi portatore italico di questa nuova importante risorsa per l’umanità che alla lunga rischia di diventare un boomerang – manco a dirlo – è Matteo Salvini.
Il leader della Lega mette in scena il manuale perfetto della sua incoscienza attraverso un video realizzato con un programma di intelligenza artificiale, tratto da un filmato registrato dal segretario leghista in italiano. Matteo Salvini parla in francese alla vigilia del raduno di Pontida che ospita la leader del Rassemblement National, Marine Le PenMarine Le Pen: «Domenica 17 settembre non è una iniziativa di partito è un ritrovo di milioni di persone da tutta Italia che vogliono pianificare e costruire il futuro», afferma Salvini. «Noi prevediamo di continuare con questo governo per i prossimi anni ma bisogna cambiare l’Europa. Quest’anno a Pontida ci saranno delle donne e degli uomini della Lega provenienti da tutta l’Italia è da altri Paesi. Sarà una giornata di amicizia, di politica. Sarà l’inizio di un grande corso di cui la Lega sarà protagonista. Scriveremo insieme una pagina di storia, bella politica e vita in presenza. Vi aspetto».
Le lingue straniere, anche quelle più diffuse in Europa, non sono mai state il suo forte. Stavolta Salvini, pur di fare presa sui propri elettori, ha deciso di ricorrere, sul suo terreno preferito dei social media, ad un video in cui parla fluentemente in francese. Roba da mettersi quasi a ridere se non ci fosse da piangere. Anzi da preoccuparsi seriamente, perché l’ennesima “salvinata” politica a suo modo diventa un segnale molto pericoloso.
L’incosciente Salvini, con la sua solita propensione a chilometro zero al fancazzismo politico, smonta la crociata di quelli che sollecitano sin da subito limitazioni all’utilizzo a briglie sciolte dell’intelligenza artificiale e fa passare pubblicamente il chiaro messaggio che, presto o tardi, potrà essere un giochetto a disposizione di chiunque e per qualunque fesseria. Con tutti gli annessi e connessi del tutto imprevedibili che, in assenza di paletti concreti, questo “liberi tutti” potrà comportare nella nostra società già devastata dall’uso esasperato di tecnologia.
