Mario Biondo, altro mistero sconvolgente: il suo pc svuotato dopo la morte. Ecco chi è stato

0

Quando sono trascorsi ormai 12 anni dalla morte di Mario Biondo, la sua tragica fine rimane avvolta dal mistero ma per la prima volta un tribunale spagnolo ha ammesso di recente che “potrebbe non essere stato un suicidio”. Il caso è stato chiuso dalle autorità iberiche come un gesto estremo ma i familiari non la pensano così e non hanno mai avuti dubbi su come sono andate davvero le cose: Mario sarebbe stato ucciso e l’assassino (o gli assassini) avrebbe(ro) poi inscenato un depistaggio.

Biondo, il 22 giugno 2012, aveva sposato a Taormina la celebre conduttrice televisiva spagnola, Raquel Sánchez Silva. Neanche un anno più tardi, il 30 maggio 2013 venne trovato morto nel suo appartamento, in Spagna, a Madrid.

In questa drammatica storia manca una verità completa, convincente ed esauriente che possa davvero far credere, in termini inequivocabili, che Mario Biondo si sia tolto la vita come stabilito dalla giustizia spagnola. La ricostruzione dei fatti sembrerebbe invece portare nella direzione opposta. I familiari di Biondo hanno più volte sottolineato che il 30enne cameraman palermitano non aveva alcun motivo per suicidarsi. Non si sono mai arresi e vogliono andare fino in fondo: “Dobbiamo dare giustizia a Mario e siamo pronti ad andare a Strasburgo, alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

C’è una lunga sequenza di cose che non tornano e tra queste non passa inosservato un’altra anomalia. Il computer in uso a Mario Biondo è stato utilizzato da qualcuno due giorni dopo la sua morte. In un servizio trasmesso il 22 ottobre dal programma di Rai3, “Chi l’ha Visto“, si racconta l’inquietante ricostruzione di ciò che accadde la notte tra l’1 e il 2 giugno 2013. “Dal pc di Mario hanno cancellato non so quanta roba, perché?”, ha spiegato la madre Santina. I file spariti sono 996 giga, pari a 300 mila foto. Chi ha cancellato quei dati dopo la morte di Mario? Per quale motivo?

“In una consulenza informatica a disposizione della Procura di Palermo – racconta il servizio di Chi l’ha Visto – si legge che dopo la morte di Mario il computer si connette per 3 volte a delle reti Wi Fi che non sono quelle di casa di Mario: il 14 giugno, il 12 luglio ed il 28 giugno. Quelle reti Wi Fi, secondo ciò che emerge nelle indagini italiane, sarebbero collegabili ad un cugino di Raquel (la moglie di Mario, ndr).

Sul punto Raquel Sanchez Silva – mai indagata dalla magistratura spagnola nè da quella italiana – ha risposto a suo tempo dando questa spiegazione ai magistrati italiani: “Io ho cancellato le mie foto, mio cugino ha recuperato l’elenco dei file. Ho fatto il back-up di tutto il computer e ho cancellato le foto che mi appartenevano, e ho cancellato pure i video che abbiamo fatto durante la nostra luna di miele”.

“Questa opera di cancellazione l’ha fatta il cugino?”, le hanno chiesto i magistrati della Procura di Palermo. “La cancellazione? L’ho fatta io con mio cugino, perché mio cugino è una persona di mia fiducia, della mia cerchia, non solo a me ma anche a Mario, a tutti e due, ci ha sempre dato una mano con i computer. Tutti abbiamo in famiglia qualcuno che è esperto di informatica”. E ancora: “In quel momento, ribadisco, in quel momento, ciò che volevo dire era che non ero uscita dalla cerchia delle persone a me più vicina. Mio cugino è famiglia, come se fossi io”.

Il computer di Mario Biondo verrà poi riconsegnato ai suoi genitori il 25 luglio 2013, quasi due mesi dopo la morte di Mario.