HomePrimo pianoMario Biondo, la prova definitiva: "E' omicidio"

Mario Biondo, la prova definitiva: “E’ omicidio”

Il caso Mario Biondo torna in primo piano e lo scenario che si prospetta potrebbe portare finalmente alla verità sulla quale non ha mai avuto alcun dubbio la famiglia: il cameraman palermitano non si è suicidato. E’ stato ucciso e poi è stato fatto oggetto di un depistaggio.

Il 30enne, che dopo essersi sposato a Taormina nel 2012 con Raquel Sanchez Silva venne trovato morto neanche un anno dopo in Spagna, non aveva alcun motivo per togliersi la vita, eppure è andato incontro ad un tragico destino. Le autorità spagnole hanno subito archiviato il caso come un suicidio ma una lunga serie di indizi porta nella direzione opposta. Ora la conferma è arrivata anche da un tribunale di Madrid, che ammette quel che appare chiaro sin dall’inizio di questa vicenda: Mario è stato ucciso. Qualcuno ha poi simulato che la dinamica fosse quella del gesto estremo.

Roberta Rei, inviata de Le Iene, in un servizio che ha richiamato l’inchiesta giornalistica portata avanti dal programma di Italia 1, ha ripercorso le tappe della vicenda ed in particolare l’antropologo forense Maurizio Cusiman, perito della famiglia Biondo, ha spiegato che Mario Biondo potrebbe essere stato tramortito con un colpo alla testa e poi strangolato mentre era privo di sensi, smontando in ogni caso la tesi suicidaria.

Sulla nuca di Mario Biondo c’era un solco, dietro la nuca. E una persona che si sarebbe impiccata con un foulard, come poteva avere il segno che aveva Mario dietro al collo? Come può essersi appeso ad una libreria sino alla morte, senza far cadere nessun oggetto da quella libreria?casa produttrice della libreria a suo tempo ha indicato un peso massimo per quello scaffale di 40 chili mentre Mario Biondo pesava 80 chili.

“Un suicida che decide di impiccarsi deve fare il nodo dietro al collo e non a questa altezza, perché mettendolo qui il nodo, si stringe tutto e la testa non può più andare all’indietro. Con un nodo così alto, la forza applicata lo porta a scivolare all’indietro”, ha spiegato Cusimano. “La pashmina poggiava in uno spazio compreso tra il mento e il collo e non c’era un altro nodo dietro, insomma con quel tipo di appoggio non avrebbe potuto creare un suicidio”, ha spiegato l’antropologo forense.

Ma c’è di più: “il solco sul collo di Mario Biondo era compatibile con un cavo elettrico non con la pashmina”. E allora l’assassino o gli assassini di Mario Biondo non sono più al sicuro. Arriverà la svolta? La famiglia vuole la verità e non ha nessuna intenzione di fermarsi.

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