HomeEuronewsL'UE lancia l'Euro digitale: la nostra privacy che fine farà?

L’UE lancia l’Euro digitale: la nostra privacy che fine farà?

A fine giugno la Commissione europea ha presentato una proposta con cui ha fissato il quadro giuridico per l’euro digitale, una versione virtuale della moneta emessa dalla Banca centrale europea da utilizzare insieme al contante nell’Eurozona. Perché creare un euro digitale? Quali sarebbero i vantaggi per i cittadini europei e quale approccio si dovrebbe scegliere per svilupparlo? Euronews lo ha chiesto a Mairead McGuinness, Commissario per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali.

“Si tratta di un concetto nuovo. A volte capita di non avere contanti in tasca – dice McGuinness -. Quindi serve un’alternativa, una versione digitale del contante. La gente non usa più il contante come una volta e il Covid ha accelerato questa tendenza. Si tratta quindi di una scelta, essenzialmente. Userò il contante o una versione digitale del contante?”.

Quali saranno per i cittadini europei i vantaggi di utilizzare l’euro digitale? “Un esempio: nel portafoglio ho una banconota da 50 euro, ma non voglio usarla perché mi serve per altro – dice McGuinness -. Potrei quindi decidere di usare il portafoglio digitale per pagare queste bevande. Oggi si paga in contanti, ma sempre più spesso si usano le carte o il telefono. Noi vogliamo avere un equivalente del contante in formato digitale. Abbiamo proposto una legge, ma è solo l’inizio di un processo”.

In che modo sarebbe diverso da un pagamento contactless senza contanti? “È diverso perché è denaro della banca centrale, mentre gli altri pagamenti sono denaro privato – dice McGuinness -. Si sa qual è il suo valore. E quindi vogliamo tradurre questo stesso senso nell’era digitale, perché sempre più spesso utilizziamo i pagamenti digitali”.

Con la digitalizzazione dei pagamenti, le banche centrali sono preoccupate di perdere l’ancoraggio del contante nel loro sistema finanziario. Un equivalente digitale del contante contribuirebbe a sostenere la sovranità e la stabilità di questo sistema. Al museo della Banca Nazionale del Belgio possiamo osservare come si sono evoluti i metodi di pagamento: il contante è destinato a scomparire?

“L’evoluzione del contante è interessante – dice l’economista Maria Demertzis -. Dopo la pandemia, pensavamo che la maggior parte dei pagamenti avvenisse in modo digitale. Ma in realtà, se si guardano i numeri della Bce, il 42% del valore di tutte le transazioni nell’area dell’euro nel 2022 è stato effettuato in contanti. Il 42% non è la metà, ma è molto vicino alla metà. In realtà credo che si vada verso una riduzione del contante e più pagamenti digitali, ma non credo che il contante scomparirà del tutto”.

La Banca centrale europea ha condotto una consultazione pubblica sull’euro digitale. Le maggiori preoccupazioni dei cittadini riguardano la privacy (43%), seguita da sicurezza (18%), usabilità in tutta l’Eurozona (11%), assenza di commissioni aggiuntive (9%) e usabilità offline (8%). Anche le associazioni di protezione dei dati hanno espresso preoccupazione su privacy, anonimato e tracciabilità dei pagamenti.

“Effettivamente ci si potrebbe chiedere: chi controlla le mie spese se uso i miei euro digitali? La Bce non è interessata a come si spende il denaro, ma vuole dare la possibilità di avere una versione digitale del contante – dice il Commissario McGuinness -. Quindi sarà possibile utilizzarlo anche offline. Se si utilizza il portafoglio digitale offline, si tratta di una transazione privata. Naturalmente, se state effettuando una transazione di e-commerce, la vostra banca saprà che state usando i vostri euro digitali per farlo. Ma è un bene che le persone facciano domande, se preoccupate: potremo rispondere e tranquillizarle”.

Nonostante le inquietudini legate alla protezione dei dati, l’euro digitale rappresenta un’opportunità commerciale soprattutto per le fintech, come spiega Jan Boehm, presidente dell’Associazione europea fintech. “Le fintech sono aziende tecnologiche che forniscono servizi finanziari – dice Boehm -. Siamo orientati all’innovazione, alla tecnologia e forniamo soluzioni ai clienti”.

Servizi innovativi di cui potrebbero beneficiare i futuri utenti, attualmente individui e imprese della zona euro. “Oggi il panorama europeo dei pagamenti è frammentato – dice Boehm -. Abbiamo aziende statunitensi che forniscono schemi di pagamento con carta e la gente usa Paypal, ad esempio, per i pagamenti peer to peer. Ma non abbiamo un sistema europeo. Il ruolo delle fintech è quello di creare una maggiore trasparenza, che si traduca in un prodotto migliore per i clienti e in commissioni più basse”.

Attualmente circa 120 banche centrali di tutto il mondo stanno lavorando a versioni digitali delle loro valute nazionali. La proposta della Commissione europea sull’euro digitale, presentata il 28 giugno, è accompagnata da una seconda proposta che garantisce il mantenimento dell’uso del contante. Quali sono i prossimi passi e quando sarà disponibile l’euro digitale? “Non sono io a deciderlo – dice McGuinness -. La legislazione serve a mettere in moto il processo democratico: questo processo spetta al Parlamento europeo e al Consiglio. Sarà quindi la Bce a decidere se e quando verrà lanciato l’euro digitale, non c’è una data precisa”.

Fonte: Euronews

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