HomeAttualità e CronacaL'apoteosi di Russo e Costa: lo schiaffo perfetto allo snobbismo di Taormina

L’apoteosi di Russo e Costa: lo schiaffo perfetto allo snobbismo di Taormina

TAORMINA – Orlando Russo e Alessandro Costa si riconfermano sindaci, rispettivamente a Castelmola e Letojanni. Il primo ha avuto la meglio sul suo ex vicesindaco che dopo 10 anni di governo insieme voleva detronizzarlo, l’altro non ha neanche avuto avversari a contendergli la fascia tricolore.

E’ il trionfo perfetto, pienamente meritato, di due sindaci che dal 2012 in poi, anno in cui vennero eletti entrambi per la prima volta, hanno fatto bene, hanno sempre lavorato tra la gente e sono stati premiati dalle loro comunità, che il 12 giugno 2022 li ha votati con la stessa convinzione di quella primavera di 10 anni fa.

La storia la scrivono i vincitori e a volte capita che la vittoria sia quella di gregari d’autore, come Russo e Costa. La loro apoteosi è anche lo schiaffo perfetto allo snobbismo della vicina Taormina.

Diciamolo francamente e senza giri di parole: ve lo immaginate se a Taormina si fosse candidato a sindaco un idraulico o un fioraio? Apriti cielo, si sarebbe detto di tutto e di più e non avrebbero avuto nemmeno lo zero per cento di essere presi in considerazione per una candidatura. Magari qualcuno avrebbe pure commissionato qualche patetico articolo di giornale in sfregio, del tipo: “Nella città di Goethe si candida un idraulico”, “Nella Taormina di Von Gloeden vuole fare il sindaco un fioraio”. D’altronde, qualche tempo fa, si era pure parlato sul serio di una discesa in campo di Russo a Taormina e si è subito scatenata l’idiozia a briglie sciolte dei soliti commentatori-odiatori acefali.

Avremmo sentito le peggiori offese, slanci di ironia becera, e avremmo visto sulla centrifuga dei social i soliti sfottò di una città che da tempo ha messo l’abito da sera anche quando c’è da andare al mare, con una visione baronale delle cose e delle persone. Una città che parla di lusso ma poi spesso non sa neanche dove sta di casa e che, per di più, disprezza il turismo di prossimità che non sarà il massimo della vita ma va rispettato e dà pur sempre da mangiare a non poche attività e famiglie del luogo.

Invece a Castelmola e Letojanni i loro sindaci se li tengono stretti, con orgoglio, e possono andare fieri di due lavoratori umili, che hanno fatto parlare i risultati, che valgono più di tante inutili chiacchiere. Russo ha portato a Castelmola una valanga di finanziamenti con la sua iper-presenza in terra palermitana, Costa ha reso Letojanni una meta turistica degna di attenzione e una realtà emergente nel panorama siciliano.

Entrambi non hanno tradito se stessi, non sono mai cambiati, non hanno nemmeno abbandonato il loro mestiere e sono rimasti quello che erano e che sono ancora adesso. Ottimi amministratori che hanno messo in pratica le nozioni più importanti della laurea che conta più di ogni altra nella vita: quella in marciapiede. Il contatto costante con le persone ed il senso pieno della realtà, la capacità di rimboccarsi le maniche ed esserci per gli altri.

E’ una doppietta che deve fare riflettere e deve fare pensare dalle parti di Taormina, dove da tempo lo evidenziamo che c’è una mentalità che non porta da nessuna parte e andrebbe rasa al suolo. Tra un anno si voterà e già freme una pletora di candidati a sindaco. I pretendenti al trono scaldano i motori ma nella quasi totalità dovrebbero spegnerli al più presto e fare una lucida analisi della situazione. La realtà racconta che alcuni non sono all’altezza di ambire a governare la città e non hanno nemmeno un largo consenso popolare, altri hanno già fallito e altri ancora dovrebbero, insomma, desistere dai sogni di gloria e comprendere che i tempi sono difficili.

In questo momento nella capitale del turismo non servono slanci egocentrici, titoli da ostentare e fumo inglese da vendere ai cittadini. C’è bisogno semplicemente di umiltà e voglia di fare. Ma soprattutto di andare oltre le proprie velleità e ricreare le basi per il futuro: il senso di comunità che era stato un fattore determinante nella storia di Taormina e ad oggi è ormai defunto da ormai troppi anni.

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