HomePoliticaL'Agenzia delle Entrate saluta Taormina ed è un addio con il siluro

L’Agenzia delle Entrate saluta Taormina ed è un addio con il siluro

TAORMINA – L’Agenzia delle Entrate prende atto della decisione del Comune di Taormina di non rinnovare la locazione dei locali dell’attuale sportello di Trappitello e saluta la Città di Taormina. Nel mese di marzo scatterà la chiusura della sede di Via Francavilla. Ed è un addio che assume contorni significativi quello che si delinea all’orizzonte e viene confermato in via formale dall’AdE per effetto di quanto deliberato dalla casa municipale.

Per i pochi che ormai non conoscono da queste parti la storia, la Giunta di Taormina ha deliberato l’11 gennaio scorso la volontà di recedere da un protocollo siglato nel 2016 e di “non voler prorogare e/o concedere nuovamente in comodato gratuito all’Agenzia delle Entrate – direzione regionale della Sicilia, l’utilizzo dei locali di Trappitello, non di proprietà dell’ente ma locati da soggetti terzi”. Si è deciso nello stesso atto che “i locali di Trappitello devono essere sgomberati entro 60 giorni“. Da qui, insomma, il passo indietro del Comune, con l’accusa alle altre municipalità della zona di non aver versato il canone e di aver lasciato l’onere dell’affitto per intero a carico di Taormina.

Nel frattempo si è registrato un post sui social da parte dell’assessore Alessandra Cullurà: “Mi corre l obbligo precisare che questa Amministrazione non vuole affatto togliere l’Agenzia delle Entrate, ma sta proponendo un locale adeguato per gli spazi che la stessa necessita visto l’organico che ci lavora dentro e che è visibile a gli occhi di tutti, bastano un paio di stanze e non due piani. Tutto qui. Cerchiamo di limitare le spese per fare il bene di tutti”.

Poco male. La speranza di una svolta è sempre l’ultima a tramontare. Ed è un gesto anche apprezzabile quello dell’assessore Cullurà, che a differenza di altri – che forse si sono barricati sulle alture del Machu Picchu – ci mette la faccia e prova a dare una risposta ai cittadini. In realtà, la rinuncia all’Agenzia delle Entrate è una decisione già maturata da un pò di tempo. Adesso si avvicina il tempo della beffa per i cittadini, che rischiano di finire non si sa ancora dove per sbrigare le proprie pratiche. E tra le sincere parole dell’assessore, in fondo, è arrivata la conferma dello scenario che avevamo anticipato il 21 gennaio scorso su TN24. Il canone è una parte del discorso, gli attuali locali – con tutti gli annessi e connessi – sono il vero nodo che sta accompagnando il caso a questo finale. Da qui il tentativo estremo del Comune di Taormina di tentare la via del “coniglio dal cilindro”, provando a spostare in un altro immobile l’Agenzia delle Entrante con un’operazione analoga a quella della chiusura della delegazione (destinata a scuola) e trasferita in uno spazio (locato). Proposta che, tuttavia, al momento è stata respinta dall’AdE, che ritiene non idonea la soluzione alternativa avanzata dalla casa municipale.

L’Agenzia delle Entrate, con apposita disposizione della Direzione regionale di AdE, ha affisso alla porta dello sportello di Trappitello un avviso di indagine di mercato immobiliare che non ha bisogno di troppe interpretazioni. “Abbiamo necessità di individuare un immobile da condurre in locazione per adibirlo a sede dell’Ufficio Territoriale di Taormina. L’immobile oggetto dell’offerta deve essere già costruito all’atto della partecipazione a questa selezione; essere ubicato nei seguenti Comuni della provincia di Messina: Giardini Naxos, Letojanni, Sant’Alessio Siculo, Santa Teresa di Riva, Furci, Roccalumera, Nizza di Sicilia e Alì Terme; essere realizzato secondo i requisiti degli immobili; l’immobile selezionato sarà oggetto del contratto di locazione da sottoscriversi secondo lo schema allegato che costituisce parte integrante e sostanziale dell’offerta”.

In particolare il Comune di Taormina riteneva possibile ed auspicava il trasferimento in un immobile più piccolo, ma l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che “la superficie lorda complessiva deve essere compresa tra mq 253,00 e mq 271,00, di cui: da mq 137,00 a mq 155,00 ad uso ufficio (uffici, corridoi, biblioteche, sale, riunioni, sala formazione, collegamenti orizzontali e verticali, etc), circa mq 50,00 ad uso archivio, circa 66,00 ad uso front-office”. Al netto della riduzione di personale degli anni più recenti, l’esigenza per approntare il servizio non è esattamente quella di ricollocarsi in una stanzetta, come forse pensavano al palazzo municipale taorminese.

Alla fine della fiera, non passa inosservato quel passaggio riportato sopra, nel testo dell’indagine immobiliare. L’Agenzia delle Entrate cerca una nuova sede, elenca 8 comuni della provincia ma tra quelli elencati nell’avviso non c’è Taormina. Non viene menzionata Taormina, un pò come quando finisce (male) una storia e uno non vuole più saperne nulla dell’altro. A Palermo la sensazione, probabilmente, è che la vicenda poteva e doveva essere gestita meglio da ben 15 comuni, che potrebbero ripartirsi l’onere del canone di affitto senza difficoltà estreme. Anche perché stando così le cose il danno e i disagi li avranno i cittadini e si creerà un vuoto di rilievo nel contesto dei servizi essenziali di questo territorio. La presenza dell’Agenzia delle Entrate a Trappitello ha dato modo a tanta gente di espletare adempimenti in una frazione che appare ancora adesso la dislocazione più baricentrica e funzionale per l’hinterland. Le speranze che arrivi il “coniglio dal cilindro” si riducono ad un lumicino e, se finirà così, ci sarà molto da riflettere su come è stata gestita la questione dai 15 comuni della zona. Serve un sussulto di buon senso, si individui un immobile idoneo, qualunque esso sia, basta che si trovi ancora da queste parti. Si faccia un tentativo estremo, stavolta concreto e convinto, per far restare l’Agenzia delle Entrate qui. Non può essere sempre il cittadino a prendersi l’ennesima retrocecata.

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