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Agenzia delle Entrate, corsa a 3 per la nuova sede: Taormina fuori dai giochi

TAORMINA – Si va delineando una contesa a tre per l’individuazione della nuova sede dell’Agenzia delle Entrate, che il Comune di Taormina ha deciso di sfrattare dalla sede attuale di Trappitello e lasciare andare altrove. A marzo lo sportello di Trappitello chiuderà in via definitiva e non sembrano esserci i margini per una ricomposizione della situazione e, dunque, per una permanenza del servizio nel territorio comunale di Taormina.

La direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, nel suo avviso pubblico, d’altronde è stata chiara: “Abbiamo necessità di individuare un immobile da condurre in locazione per adibirlo a sede dell’Ufficio Territoriale di Taormina. L’immobile oggetto dell’offerta deve essere già costruito all’atto della partecipazione a questa selezione; essere ubicato nei seguenti Comuni della provincia di Messina: Giardini Naxos, Letojanni, Sant’Alessio Siculo, Santa Teresa di Riva, Furci, Roccalumera, Nizza di Sicilia e Alì Terme“.

A quanto risulta al momento i comuni che sarebbero interessati ad accogliere nel proprio territorio sarebbero Giardini Naxos, che a sorpresa si è fatta avanti proprio in queste ore, con l’Amministrazione comunale che ci pensa e valuta la fattibilità dell’operazione. Al Palazzo dei Naxioti, al netto del campionario da record di scelte sbagliate fatte sinora, non disdegnerebbero insomma l’idea di inserirsi nella partita e prendersi una piccola rivincita, recapitando uno “schiaffo” alla casa municipale taorminese e ad un esecutivo con il quale i rapporti rasentano i minimi storici.

In corsa per la nuova sede anche i centri della zona ionica, dove in particolare Santa Teresa di Riva e Alì Terme starebbero ragionando su questa opportunità. Ad oggi Taormina è fuori dai giochi e forse un trasferimento a Giardini Naxos sarebbe il male minore, la soluzione decisamente più logica per salvare il salvabile, senza alcun dubbio la più gradita all’utenza di questa zona. La gente, da queste parti, non vuole fare “pellegrinaggi” a Messina e nemmeno nei centri della Valle d’Agrò. Il paradosso, semmai, è per il Comune di Taormina, che sta lasciando andare via l’Agenzia delle Entrate e probabilmente era convinto di vederlo finire a Messina, come avvenne nel 2014 con l’allora tribunale di Trappitello. Invece, a questo punto, entra in scena Giardini Naxos, vedremo con quale concretezza e se saranno chiacchiere o rose che fioriranno. In tal caso il Comune di Taormina rischia di trovarsi alla stazione di partenza del Gioco dell’Oca, a dover fare di nuovo la sua parte nel medesimo contesto dei 15 comuni: gli stessi “vicini di casa” cannoneggiati perché dal 2016 ad ora non versavano le proprie quote per l’affitto dei locali di Via Francavilla. Tanto valeva, forse, risolverla serenamente ad un tavolo comprensoriale adesso, chiarire le cose in una riunione e prendersi ciascuno le proprie responsabilità sui versamenti e le quote da corrispondere. Soprattutto si poteva evitare tutto questo casino che rischia di creare un danno ai cittadini.

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