HomePoliticaAgenzia delle Entrate Taormina: finale scritto o salta fuori il "coniglio"?

Agenzia delle Entrate Taormina: finale scritto o salta fuori il “coniglio”?

TAORMINA – Rimpalli di responsabilità, “è colpa mia”, “no, è colpa tua”, un Comune (Taormina) che paga mentre altri 14 che fanno i finti tonti e lo stesso Comune (sempre Taormina) che però fa il bello e cattivo tempo. Lo sportello dell’Agenzia delle Entrate di Trappitello si avvia verso un’incombente chiusura e va in scena la solita pantomima in salsa taorminese. Polemiche, chiacchiere e cincischiamenti. Si litiga nel tribunale dei social mentre il tempo trascorre e ad oggi non c’è una svolta per una questione che potrebbe essere risolta in 10 minuti. O magari, chissà, la soluzione esiste già e diventa interessante capire se e quando il coup de théâtre verrà fuori, non senza qualche sensazione a tal riguardo.

Per chi si fosse perso le puntate precedenti, la Giunta di Taormina ha deliberato l’11 gennaio scorso di recedere da un protocollo siglato nel 2016 e di “non voler prorogare e/o concedere nuovamente in comodato gratuito all’Agenzia delle Entrate – direzione regionale della Sicilia, l’utilizzo dei locali di Trappitello, non di proprietà dell’ente ma locati da soggetti terzi”. Si è deciso nello stesso atto che “i locali di Trappitello devono essere sgomberati entro 60 giorni con decorrenza dalla data di ricevimento della comunicazione”. In sostanza, sinora il Comune di Taormina si è fatto carico delle spese per l’affitto, mentre 14 comuni se ne sono strafregati di versare la loro quota. E’ chiaro che Taormina fa bene a voler dire basta a questo tipo di situazione. Il problema è che poi la cura rischia di essere assai peggiore del male. L’Agenzia delle Entrate la chiudiamo, buonanotte ai suonatori e togliamo anche questo servizio anche a Trappitello come avvenne per il tribunale 10 anni fa?

Buon senso e logica vorrebbero che si convochino i Comuni di Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Castelmola Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Malvagna, Moio Alcantara, Mongiuffi Melia, Motta Camastra, Roccafiorita, Roccella Valdemone, Santa Domenica di Vittoria, e che si mettano tutti ad un tavolo con Taormina, di fronte al fatto compiuto, chiedendo ai vari amministratori che intenzioni abbiano. Il canone annuo di affitto, a suo tempo previsto, di 42 mila euro. E se la matematica non è un opinione, basta fare una scolastica divisione tra il 42 e il 15 per accorgersi che la spesa di cui ciascun comune dovrebbe farsi carico sarebbe di 2 mila 800 euro circa, poi vabbè Taormina è Taormina e le si chiederà sempre di pagare qualcosa in più del borgo di Vattelapesca ma il mondo non crollerà. E’ acclarato che gli altri comuni dell’hinterland debbano smetterla di nascondersi dietro la barzellettata di comodo del “non abbiamo le somme”, speculando sulle ristrettezze e i tagli ai trasferimenti statali per poi giochicchiare con i bilanci pubblici.

Così come Taormina deve decidere e rendere noto in termini inequivocabili se, rivedendo condizioni di ripartizione delle spese che non possono continuare ad essere quelle sin qui viste, sia in ogni caso interessata o meno a scongiurare la chiusura dell’Agenzia delle Entrate. Rimane, pure, l’eventualità che il Comune di Taormina possa tirare fuori il “coniglio dal cilindro” in extremis con un’altra soluzione, magari per una ricollocazione in extremis del servizio in altra sede. Ogni valutazione è del tutto legittima purché consenta di mantenere il servizio in questo territorio. La dislocazione dell’Agenzia delle Entrate ha un senso a Trappitello, in un contesto decentrato e non a Taormina centro, dove il solo fatto di arrivare lì da fuori e trovare un posto auto, per la gente, è ormai diventato un incubo. Immaginiamoci poi cosa accadrà se l’Agenzia delle Entrate di Trappitello verrà chiusa e la gente sarà spedita come un pacco postale a Messina, costretta a farsi un fegato così e a buttare via un paio di ore per sbrigare una pratica che qui si espleta in pochi minuti.

Taormina – come ha evidenziato, più volte, l’attuale sindaco Cateno De Luca – ha l’esigenza di elevare la qualità dei servizi sul territorio. Adesso questa è una di quelle prove del nove sul tema.

Stando a quanto si è detto sino a questo momento, al di là del “braccino corto” degli altri comuni sulle spese di locazione, si chiude lo sportello dell’Agenzia delle Entrate di Trappitello perché altrimenti bisognerebbe fare fronte pure all’adeguamento dei locali attuali alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Questa incombenza è stata sollecitata dall’Agenzia delle Entrate. C’è da capire a quanto ammontano queste spese da affrontare: Si tratta di interventi onerosi? Parliamo di qualche abbordabile manutenzione ordinaria? Ma i locali dell’Agenzia delle Entrate di Trappitello non sono già stati ristrutturati e messi a norma pochi anni fa?

In definitiva il problema dell’Agenzia delle Entrate è il canone di locazione, la questione dei lavori da affrontare o…l’attuale ubicazione dello sportello? La buonanima dello zio Giulio non avrebbe dubbi sulla risposta.

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