HomeAperturaLA STRAGE DELLE BOLLETTE: 9 MLN DI ITALIANI A RISCHIO POVERTA'

LA STRAGE DELLE BOLLETTE: 9 MLN DI ITALIANI A RISCHIO POVERTA’

L’Arera ha stimato che per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia tipo, nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022), l’aumento delle spese legate al costo delle bollette sarà di circa 1.071 euro, +91% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Il caro-bollette comincia a diventare una “bomba ad orologeria”, una potenziale strage sociale che sta già diventando realtà e che minaccia il futuro di tanti italiani. Si tratta di nuclei familiari che “non riescono ad utilizzare con regolarità l’impianto di riscaldamento”, ed usano raramente lavatrice, lavastoviglie, forno e aspirapolvere: secondo la Cgia di Mestre sarebbero 9 milioni gli italiani a rischio “povertà energetica” a causa del caro bollette di gas e luce, dati definiti “allarmanti” dall’associazione artigiani e piccole imprese, che ha analizzato i dari del Rapporto Oipe 2021 – l’osservatorio italiano sulla povertà energetica – soprattutto perchè calcolati prima dello shock energetico scoppiato in Italia nella seconda metà del 2021. In testa alla classifica di difficoltà delle famiglie in difficoltà il Sud con la Campania.

Nell’identikit delle famiglie “vulnerabili” energeticamente – come evidenziato in un approfondimento di RaiNews -, quelle con un elevato numero di componenti che risiedono in alloggi in cattivo stato di conservazione, con il capo famiglia giovane, spesso inoccupato e/o immigrato. A livello geografico – così nello studio della Cgia – la situazione più critica soprattutto nel Mezzogiorno: in questa macro area la frequenza della povertà energetica è la più elevata d’Italia ed interessa tra il 24 e il 36% delle famiglie residenti. In termini assoluti è la Campania la regione maggiormente in difficoltà: il numero delle famiglie che utilizza saltuariamente luce e gas (sempre dati del 2021) oscilla tra le 519 mila e le 779 mila unità. Altrettanto critica la situazione in Sicilia: con una forchetta che oscilla tra i 481mila e i 722 mila nuclei familiari, a seguire la Calabria: tra le 191 mila e le 287 mila famiglie in difficoltà nell’utilizzo quotidiano di energia elettrica e metano.

Un po meno critica, ma comunque con una “vulnerabilità” energetica medio-alta, le altre regioni del Mezzogiorno ed alcune del Centro – per la Cgia – che presentano una forchetta che varia dal 14 al 24% delle famiglie residenti: la Puglia (numero di nuclei tra i 223 mila e gli 383 mila), la Sardegna (tra 102 mila e 174mila), le Marche (tra 90 mila e 154 mila), l’Abruzzo (tra 77mila e 132 mila) e l’Umbria (tra 53 mila e 91 mila). Situazione che migliora man mano che si risale la penisola.

L’aumento esponenziale dei prezzi delle bollette prevista per il prossimo autunno potrebbe peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie, soprattutto quelle composte da lavoratori autonomi: il 70% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha né dipendenti né collaboratori familiari, e moltissimi artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare, raffrescare ed illuminare le proprie botteghe e negozi. E nonostante le misure di mitigazione introdotte in questi ultimi mesi dal Governo Draghi, i costi energetici sono esplosi, raggiungendo livelli mai visti nel recente passato.

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