E’ notizia di queste ore che il cancelliere tedesco Olaf Scholz starebbe preparando una visita a Kiev insieme al presidente del Consiglio Mario Draghi e al presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha reso noto il quotidiano tedesco “Bild”, citando fonti riservate ucraine e francesi. Il blitz in Ucraina da parte dei tre potrebbe concretizzarsi prima del vertice del G7, che avrà inizio il 26 giugno.
Secondo i più ottimisti si tratterebbe anche di un segnale di disgelo tra Ucraina e Germania, dopo che il presidente ucraino Zelensky aveva classificato come “non gradita” una presenza del cancelliere tedesco nel Paese invaso dalla Russia e da oltre 100 giorni sottoposto ad una guerra intensa e spietata dalle truppe di Putin.
Ancora una volta c’è chi pensa che potrebbe aprirsi uno spiraglio di pace. Ma in realtà la via per la pace passa non dall’Ucraina ma dalla Russia. Bisogna convincere Putin a fermare le ostilità e non sarà certamente la visita di di Scholz, Macron e Draghi a impressionarlo, semmai si rischia di indispettire il Capo del Cremlino e convincerlo, una volta di più, che l’Europa sia contro di lui e quindi corroborare la sua intenzione di andare avanti con la guerra.
Una trasferta congiunta di Scholz, Macron e Draghi avrebbe un senso, tutto un altro senso, altrove: non a Kiev ma in Russia. I leader dei Paesi di riferimento dell’Europa prendano la pillola del coraggio e vadano a Mosca. Il tentativo di pace passa unicamente dal Cremlino. Tutto il resto, lo si è già visto, in questi tre mesi di guerra, è soltanto un contorno di sterili chiacchiere ed ancora più inutili passerelle. E nel frattempo altri civili innocenti muoiono.