HomeAperturaINFERNO SENZA TREGUA IN UCRAINA: ORA MOSCA VUOLE TAGLIARE IL GAS

INFERNO SENZA TREGUA IN UCRAINA: ORA MOSCA VUOLE TAGLIARE IL GAS

Si continua a combattere senza tregua in Ucraina. Il conflitto russo-ucraino è arrivato al suo quattordicesimo giorno e questa drammatica vicenda sembra ancora lontana da una soluzione risolutiva.

“L’operazione militare speciale non mira a rovesciare l’attuale governo dell’Ucraina o distruggere la sovranità del Paese, ma a proteggere le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, fa sapere il ministero degli Esteri russo. Intanto i combattimenti non fermano, i civili muoiono e la gente scappa in ogni modo possibile anche sfidando il freddo che complica una situazione già grave.

Sul fronte umanitario c’è un principio di accordo tra Russia e Ucraina su una serie di “corridoi” di evacuazione dei civili per l’intera giornata di oggi ma è una goccia in un mare, quello della guerra, che rimane ancora intriso dei colori del sangue e della paura di un popolo travolto da una devastazione terribile, costretto a perdere le case, a lasciare il proprio Paese e a piangere i suoi morti. Sempre in queste ore gli Stati Uniti definiscono “morto” il gasdotto Nord Stream 2., continuano le sanzioni internazionali verso la Russia, Fitch declassa il rating russo e sottolinea il rischio di un “imminente default”. Putin, però, non molla e non ferma la guerra.

Nonostante il cessate il fuoco e i corridoi umanitari concessi per stamattina, Mosca ha lanciato attacchi missilistici in direzione dei corridoi umanitari di Mariupol e Sumy, violando di nuovo gli accordi raggunti.

Mentre la Cina dice di voler mediare ma strizza l’occhio alla Russia – e non a caso boccia le nuove sanzioni contro la Russia, dicendo che sarebbero “dannose per tutti” – ora Mosca valuta se interrompere anche la fornitura di gas. La Russia – ha detto il vicepremier russo, Aleksandr Novak, in una dichiarazione trasmessa dalla televisione di stato – “dopo lo stop al gasdotto Nord Stream 2” sta valutando se interrompere il “pompaggio del gas tramite il gasdotto Nord Stream 1”.

Davanti all’ipotesi di un inasprimento delle misure contro la Russia, come un embargo al petrolio, il Cremlino minaccia di chiudere quel Nord Stream 1 che, in sostanza, è il gasdotto che trasporta il gas russo in Europa occidentale, passando dal Mar Baltico e poi per la Germania. Questa decisione, se dovesse concretizzarsi, potrebbe innescare una crisi internazionale e una condizione di forte sofferenza per i Paesi che usufruiscono di queste forniture, e di conseguenza questa eventualità andrebbe nella direzione di un’escalation significativa del conflitto.

A Mariupol l’assedio dura ormai da una settimana e le 200.000 anime che la abitano – nelle parole di Human Rights Watch – sono “intrappolati in un incubo gelato e senz’acqua né luce e vivono sotto la costante minaccia dei bombardamenti russi”. L’orrore della guerra prosegue e il mondo rimane incapace di fermarlo.

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