HomePoliticaIl "bacio della morte" all'ospedale di Taormina per 6 poltrone

Il “bacio della morte” all’ospedale di Taormina per 6 poltrone

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TAORMINA – L’ennesima riforma della sanità siciliana per adesso è soltanto “una ipotesi di studio” ma nel burocratese della Regione la storia insegna che diventerà presto una proposta di legge, con tutti gli annessi e connessi.

A Palermo si prepara l’estrema unzione per l’ospedale di Taormina, destinato all’umiliazione finale di transitare sotto il controllo dell’Azienda “Papardo” di Messina. La Regione smentisce che ci sia già un ddl ma in realtà non ha fatto altro che confermare tutto. La strada è stata tracciata ed è quella che il governo Schifani vuole percorrere: l’esecutivo ha i numeri per arrivare fino in fondo e far approvare in aula una legge con queste previsioni.

Nell sostanza si tratta di una riforma delle Asp siciliane, con nuove 6 aziende che si aggiungono alle precedenti. Questo significa 6 manager in più ma anche direttori sanitari e amministrativi in più. Più posizioni, più poltrone e più potere da gestire per la Regione Siciliana. E in questa strategia Taormina è solo un ospedale come tutti gli altri, da controllare, asservire, dominare e spremere affinchè non dia fastidio alle strutture delle città metropolitane.

Il paradosso è che rimarrebbe invariato il numero delle Asp ma verrebbe determinato un cambio di competenze, demandandole soltanto all’assistenza territoriale, quindi di distretti sanitari, poliambulatori, “ospedali di comunità” e strutture convenzionate. Alle Asp verrebbe tolto il controllo degli ospedali di provincia, sacrificando questa competenza sull’altare dell’istituzione di altre poltrone. In realtà c’è anche la categoria delle succursali e qui rientrerebbe Taormina, che al pari degli altri 6 ospedali del messinese diventerebbe una succursale del Papardo.

Eloquente appare l’Articolo 3 della proposta di legge, che prevede le aziende ospedaliere riunite a cui si aggiungono 6 aziende ospedaliere nuove, che avranno un direttore generale, che a sua volta nominerà un direttore sanitario e uno amministrativo.

E’ una questione di incarichi e nomine. Niente di meno, niente di più. Con tanti salute all’ospedale di Taormina e al diritto alla salute dei pazienti. In fondo, se ne sono fregati i politici di zona e pure molti cittadini che non hanno compreso cosa è già accaduto e cosa sta per succedere.

Il tentativo di difesa del Sirina si ferma al momento ad un paio di inutili messaggini di protesta sui social e alle solite noiose manifestazioni per pochi intimi (15-20 persone), davanti al Sirina, con il cartellone delle scuole elementari dal titolo “l’ospedale non si tocca” e i partecipanti a ridere, scherzare e farsi i selfie. Oggi non ci si preoccupa troppo, domani – se un proprio caro dovrà essere trasferito al Papardo – inizieranno i pianti tardivi e le imprecazioni che non serviranno a niente.

L’espoliazione dell’ospedale San Vincenzo di Taormina è vicina al capitolo conclusivo. La clessidra è stata capovolta, la sabbia già inizia a scorrere.

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