HomeAperturaIl 25 settembre faranno la fine di Angelino

Il 25 settembre faranno la fine di Angelino

Parte la campagna elettorale e comincia subito anche la sagra degli slogan. “Vinciamo noi, non votate per gli altri, italiani questa è una chiamata, siamo gli unici patrioti, salviamo l’Italia”, da sinistra a destra è una lunga sequenza bipartisan di supercazzole che in fondo hanno tutte il medesimo obiettivo di intortare gli italiani a dare il consenso a poltronari di turno.

La tornata elettorale diventa, a questo punto, una questione di sopravvivenza politica per tanti esponenti dello scacchiere politico italiano, da una parte e dall’altra.

Luigi Di Maio ha lasciato il Movimento Cinque Stelle e si ritrova con una pattuglia di parlamentari al seguito che, di fatto, in Aula valevano con la loro alzata di mano ma in ottica elezioni non hanno consensi sul territorio e di certo non potranno garantirgli in alcun modo la soglia di sbarramento per entrare di nuovo in Parlamento. Con chi si alleerà? E’ chiaro che “Giggino a cartelletta”, come lo ha ribattezzato il suo ex mentore Grillo, da solo non potrà andare da nessuna parte.

Giuseppe Conte sarà il capo del M5S o di quel che ne rimane e in Parlamento ci entrerà perché comunque il suo nome sarà il primo nei collegi e con questa legge elettorale la sua elezione avverrà con il pilota automatico ma quanti voti prenderà il Movimento Cinque Stelle? Molti di meno rispetto alla volta passata e i sondaggi al momento danno il M5S persino sotto al 10%, dentro una crisi che equivale ad un crollo totale di cui nessuno può prevedere le proporzioni. Conte stavolta si salverà ma potrebbe essere per lui l’ultimo giro di valzer.

In Forza Italia le cose non vanno meglio e c’è in atto una resa dei conti tra i draghiani che se ne vanno, da Brunetta e Gelmini sino a Carfagna e i fedelissimi che rimangono per farsi eleggere ancora sotto l’ala protettrice di Silvio Berlusconi, che – al netto dei sogni di immortalità – si avvia presumibilmente verso il suo “canto del cigno” politico. Quelli che hanno lasciato FI sono in cerca di una nuova “parrocchia” politica ma al momento rischiano seriamente di vedere il prossimo Parlamento dal divano di casa.

Insomma il 25 settembre è già uno spauracchio e rischia di trasformarsi in una Waterloo per tanti big della politica italiana, destinati a scontrarsi con il giudizio degli italiani e a ripercorrere le orme di Angelino Alfano, sparito dai radar politici con il suo allora Nuovo Centrodestra, come pure avvenne per Gianfranco Fini, che dopo la celebre lite con Berlusconi fondò il Fli, rimase fuori da Montecitorio ed è andato incontro al suo tramonto politico.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.