I piani di Conte: sfida a Schlein per lo scettro di anti-Meloni. Ma c’è il “piano b” Landini

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Giuseppe Conte è stato riconfermato presidente dei 5 Stelle in una sfida contro se stesso, senza rivali, e adesso guarda avanti. Nel mirino c’è il tentativo di spallata al centrodestra ma anche e soprattutto l’obiettivo di guidare la coalizione di centrosinistra – o campo largo, a seconda dei punti di vista – alle Politiche del 2027.

I numeri raccontano che il Partito Democratico è avanti rispetto ai 5 Stelle nei sondaggi ed è difficile immaginare un aggancio o persino sorpasso, in un quadro politico nel quale oggi i democratici sono al 21,7% e i pentastellati non vanno oltre l’11,8%. Con questo trend diventa molto difficile per l’ex premier la rivendicazione di una leadership e di una candidatura alla presidenza del Consiglio per le prossime elezioni Politiche. Ma Conte vuole giocarsi le sue carte, sapendo che senza il M5S la sconfitta per il centrosinistra è garantita e non ci sarebbe competitività nella sfida al centrodestra. L’avvocato del popolo non ha intenzione di rinunciare ai suoi “sogni di gloria” e ci proverà sino in fondo.

Ma ci sarebbe anche un “piano b” nella strategia di Conte. Se non dovesse spuntarla lui nella corsa alla candidatura a premier, a quel punto il presidente dei 5 Stelle proporrebbe un suo nome di fiducia e la scelta, a quel punto, ricadrebbe su Maurizio Landini: il segretario della Cgil è la “carta” non troppo segreta che Conte potrebbe decidere di mettere in campo per provare a sparigliare lo scenario. Matteo Renzi lancerà, a sua colta, Silvia Salis, sindaca di Genova, come federatrice del campo largo, e sarebbe proprio Landini la risposta a Renzi per neutralizzare il tentativo del “rottamatore” di prendersi le chiavi della coalizione. Arbitro di questa contesa, evidentemente, sarebbe il Partito Democratico.

Se non sarà Elly Schlein la candidata a sfidare Giorgia Meloni, sarà comunque il Partito Democratico ad indirizzare la scelta dell’anti-Meloni, “arbitro” della partita a sinistra. Prevarrà la linea renziana che porta a Silvia Salis o l’alternativa contiana che propone Landini?