TAORMINA – Prosegue il botta e risposta sulla recente riapertura del Palacongressi di Taormina e anche sulla vicenda del carretto storico che ha scatenato un’aspra polemica tra la capogruppo dell’opposizione ed ex assessore della Giunta Bolognari, Francesca Gullotta, e l’artista taorminese Tino Giammona.
“Lungi da me non riconoscere la buona volontà e la maestria artigianale che contraddistingue la famiglia Giammona – afferma la prof.ssa Gullotta -, che stimo e ammiro. Il mio disappunto, che ribadisco, é l’aver reso lucido un pezzo che per caratteristiche dovrebbe rimanere opaco, essendo un pezzo storico tutelato, regalato alla Città di Taormina dal capo del governo Mussolini (ci dovrebbe essere una targhetta attaccata che lo ricorda). La collaborazione avuta dai fratelli Giammona, durante il mio mandato assessoriale, per migliorare l’esposizione del Museo ha dato valore aggiunto alla collezione che nessuno ha mai modificato. Basta andare li e vedere che i pezzi sono sempre come da catalogo. Una cosa é togliere la polvere, migliorare l’esposizione, un’altra é spennellare un carretto storico per lucidarlo e metterlo al traino di una sagoma di nuova fattura”.
“Tutti i taorminesi – continua Gullotta – ricordano che il pezzo in questione era a Palazzo Corvaja e che la sua bellezza era proprio quella di dimostrare la sua veneranda età e le sue caratteristiche. Mi risulta che il carretto sia stato restaurato negli anni 90 dal maestro Domenico Di Mauro di Aci Sant’Antonio. Ci sono interventi che si possono fare e interventi che non si possono fare. Per tale ragione esistono i cosiddetti vincoli sui beni storico-artistici. Quindi non facciamo paragoni, accettiamo anche le critiche, perché qui nessuno offende il lavoro di nessuno”.
