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Folla e commozione ai funerali di Francesca Gullotta: ora è lassù tra gli angeli

TAORMINA – Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto lunedì pomeriggio a Francesca Gullotta nella Chiesa Sacro Cuore di Gesù-Santa Venera di Trappitello. C’erano i rappresentanti delle Istituzioni del territorio ma soprattutto tanti cittadini, tanta gente comune che si è stretta attorno ai familiari dell’ex vicesindaco di Taormina, stimata insegnante del Liceo Classico “E. Trimarchi” di Santa Teresa di Riva.

Una dimostrazione di forte affetto della comunità verso chi ha saputo esserne un punto di riferimento, il cordoglio sincero di un intero comprensorio per una donna a cui tutti volevano bene, prematuramente strappata alla vita dalla malattia.

Scende il sipario sulla prof. Gullotta e in queste ore l’alto spessore umano e morale viene rimarcato da tutti coloro che l’hanno conosciuta e gli sono stati accanto ma probabilmente questa grandezza viene ancor più percepita pure da coloro che non hanno condiviso il suo percorso di vita.

Mette realmente i brividi il messaggio che consegna ai suoi tanti studenti, quelle generazioni che lei ha cresciuto e non la dimenticheranno: “Ogni volta era un pezzettino di cuore che si atrofizza perché, dopo 5 anni, é sempre stato difficile lasciarvi andare. Tuttavia, come scriveva il mitico Gibran, i figli, in questo caso gli alunni, non sono nostri ma sono frecce che appartengo all’arco della vita. Vi auguro per sempre buona vita, a tutti”.

La Natura, come lei amava dire, chiude sempre il ciclo della vita e stavolta, purtroppo, ha posto fine anzitempo alla sua. Lo sapeva che stava arrivando il suo tempo ma forse la parabola terrena di Francesca, qui, si era già compiuta perché attraverso la sua opera aveva lasciato un segno importante. Il suo nome si è consegnato di diritto al libro di storia di questa città e in queste ore lo ha scolpito la gente con un tributo collettivo d’affetto e di rispetto, che si dedica soltanto alle persone speciali.

“Se comprendiamo che l’infinito non è fuori ma dentro di noi, allora la coscienza sarà felice”, spiegava la prof. Gullotta richiamando il pensiero di un noto filosofo. La profondità del vivere, il suo senso pieno, non è in superficie, ma in fondo, è dentro, tra le corde dei sentimenti umani. E’ proprio così.

Francesca Gullotta esce di scena e non verrà dimenticata. La salutiamo con le sue parole, quelle che ha scritto in un suo post e che ci porteremo dentro, nella mente e nel cuore: “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto. Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita, poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare..”. Ciao Francesca, riposa in pace tra gli angeli.

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