TAORMINA – L’ultima finestra di marzo diventa già un momento significativo a Taormina per delineare le prospettive dell’opposizione in vista delle prossime elezioni amministrative e più in generale lo scacchiere che vedremo nell’appuntamento con il voto tra poco più di 12 mesi. Il fronte antagonista all’attuale Amministrazione sin qui si è diviso in vari blocchi che faticano ad arrivare a una sintesi. Lo avevamo detto e scritto: tra “falchi” e “colombe” arriva il momento della verità. Da una parte la corrente guidata da Andrea Raneri e Antonio D’Aveni, dall’altra quella che fa riferimento a Salvo Cilona, nel mezzo i vari Bruno De Vita, Claudio Giardina, Eligio Giardina che cercano un punto di equilibrio tra le anime di un’opposizione alla ricerca dell’identità definitiva verso l’orizzonte di Taormina 2023.
I tavoli vanno verso un confronto generale in cui le parti faranno il tentativo di trovare un punto di convergenza. Stavolta la discussione pare destinata ad approdare ad un bivio: o si arriva ad un’intesa o si va verso una rottura che potrebbe portare a due gruppi e, quindi, a due candidature a sindaco.
Al momento, per come sono andate le cose da quattro anni a questa parte, quella che attende l’opposizione è una “mission impossible” e forse all’ultimo momento si presenterà da queste parti Tom Cruse, nei panni dell’impavido Ethan Hunt, per mettere d’accordo gli attori e provare a sbrogliare una matassa a dir poco intricata.
Occhio anche alle ulteriori variabili di questo schieramento che potrebbero poi avere un peso nelle scelte da fare, perché nel frattempo stanno rientrando nella partita altri big che erano rimasti fuori dalla contesa nel 2018, a partire dall’ex presidente del Consiglio comunale, Eugenio Raneri che pare intenzionato a rilanciare la sfida per le Amministrative del prossime anno. E non tramontano i rumors riguardanti un altro rientro a sorpresa che potrebbe avvenire più avanti: quello di Pinuccio Composto.
