HomeAttualità e CronacaDroga a Taormina: quello che nessuno dice

Droga a Taormina: quello che nessuno dice

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TAORMINA – Racconta qualcuno che l’invisibile invita ogni giorno l’immaginazione a battersi a duello. Ci sono tanti luoghi dove la realtà l’immaginazione l’ha superata di gran lunga e ha raccolto quell’invito, lo ha fatto nel bene ma anche nel male. A Taormina qualcosa di invisibile c’è ma nessuno ne parla, come se non esistesse. Invece esiste eccome il tunnel nel quale sono finiti diversi giovani e adulti che hanno incontrato la droga e sono anche più di quanto si possa immaginare. Dentro quel tunnel non ci sono soltanto quelli delle periferie ma anche i figli della “Taormina bene”, che vivono nello status di famiglie in condizioni economiche di rilievo. L’anello di congiunzione è il disagio, che ha spinto alcuni a consumare sostanze stupefacenti e altri ancora sino all’attività di spaccio. Lo sanno bene le forze dell’ordine che molte di queste storie le conoscono e sono quelle di chi ha commesso dei reati (detenzione e spaccio) e di chi (pusher e/o assuntori) è nei radar di quelli che vengono tenuti d’occhio. Il problema c’è, nessuno ne parla perché il tasto è di quelli che fa paura e non viene toccato ma la piaga non si può ignorare. Soprattutto perché in certi casi anche a Taormina si parla di ragazzi/e anche sotto i 18 anni, che sono entrati in questo inferno.

Perché i giovani cominciano a consumare droga? Il fattore scatenante della dipendenza si differenzia in base al carattere, alla situazione, all’ambiente in cui la persona vive. C’è chi inizia ad assumere droghe per imitare i coetanei, o per sentirsi parte di un gruppo. A volte si comincia a una festa, o nel corso di una serata con gli amici: l’obiettivo è divertirsi e sperimentare un nuovo piacere, senza sapere che si può sviluppare una vera e propria dipendenza.

Il consumo di droga tra i giovani può essere dovuto alla noia, alla curiosità, al desiderio di “evadere”. Tutte circostanze in cui si arriva alla proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, e che induce all’assunzione degli stupefacenti.

Anche nell’era dei social e dell’infodemia i giovani non sono sempre ben informati sugli effetti delle droghe: credono spesso che siano pericolose solo quelle chiamate pesanti, e propendono quindi verso quelle “leggere” come la cannabis. Ma la verità è che anche quest’ultima è una minaccia per la salute fisica e psicologica della persona che ne fa uso. Il biennio del Covid, a detta degli esperti, ha fatto sprofondare molti ragazzi in una condizione di smarrimento e di confusione. Ed è un’ulteriore condizione che rischia di favorire il consumo di droga tra i teenager.

Gli aspetti determinanti per il contrasto a questo fenomeno sembrano essere due: il contesto familiare e quello sociale, elementi essenziali per creare un argine alla fragilità mentale ed emotiva dei soggetti più fragili. Spesso chi finisce per drogarsi lo fa perché attorno avverte che ci sia il nulla e si rifugia così nell’abbraccio letale della droga. E questo non può e non deve accadere.

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