HomePoliticaDe Luca-TaoArte, atto primo: "Cominciamo a vedere le carte. Salteranno gli altarini"

De Luca-TaoArte, atto primo: “Cominciamo a vedere le carte. Salteranno gli altarini”

TAORMINA – Come aveva già ampiamente preannunciato in campagna elettorale Cateno De Luca si prepara a mettere mano a Taormina Arte. Il nuovo sindaco di Taormina ha messo in agenda per la giornata di domani (lunedì) un incontro al palazzo municipale con la sovrintendente della fondazione, Ester Bonafede.

E alla vigilia di questo primo confronto, De Luca ha reso nota nella sua diretta social mattutina quale sarà la linea che comunicherà nelle prossime ore alla funzionaria palermitana:

“Io che sulla carta sono il presidente di TaoArte non accetto in questo momento di partecipare a manifestazioni, conferenze stampa se la situazione non si modificherà immediatamente. Sono già iniziati i “grandi eventi”. Non è possibile che si utilizzi il Teatro Antico, la Regione Siciliana incassa il canone di affitto del Teatro e il Comune zero euro ma deve garantire ordine pubblico, la viabilità e la raccolta rifiuti”.

Poi il monito su TaoArte: “Non bisogna avere timore di me ma delle cose storte. E più ne verificherò e più salteranno gli altarini. Non sono ricattabile, non sono condizionabile e sono incorruttibile. Quindi, finiamola con gli ammiccamenti strani, altrimenti mi incazzo. L’approccio deve essere onesto. Chi vuole venire a parlare con me venga pure ma voglio vedere le carte e se le cose che immagino sono confermate, non presiedo proprio niente perché non mi voglio fare coinvolgere”.

Nella vicenda TaoArte, dunque, incombe un primo confronto e sarà interessante vedere quali saranno le prospettive che si delineeranno all’orizzonte. Da una parte De Luca intenzionato a fare “tabula rasa” degli equilibri consolidati e le dinamiche incrollabili che sin qui hanno retto, da tanti anni a questa parte, Taormina Arte. Dall’altra parte assisteremo a che sarà l’approccio istituzionale della sovrintendente Bonafede, che presumibilmente incardinerà il primo incontro con il nuovo sindaco sul binario del tentativo di entrare in empatia con il nuovo interlocutore, provando ad arginare i propositi deluchiani con la garanzia di collaborazione e proponendo (ovviamente) una narrazione positiva della situazione e quindi su quello che è l’operato dei vertici di TaoArte e le relative attività dell’ente.

Poco male. Sul tavolo, in realtà, finiranno alcuni spunti di riflessione che appaiono abbastanza chiari. La Regione Siciliana in questo momento ha le chiavi di una Fondazione nella quale Taormina va al traino, ha la presidenza per gentile omaggio ma, nella sostanza, conta poco o niente. Palermo fa il “bello e cattivo tempo”, Taormina mette il nome e va a ruota. La netta impressione, che si traduce in realtà in un dato di fatto, è quella di un ente che si è staccato dalla città e sembra un corpo estraneo al contesto. Un ente che si palesa nel territorio a spot, con i vari eventi estivi e ha ceduto il passo, tra l’altro, ai privati che mettono in scena al Teatro Antico gli unici spettacoli (i concerti, per intenderci) che riempiono il Teatro Antico.

Ad oggi in TaoArte c’è un CdA insediatosi il 28 febbraio scorso, con due rappresentanti nominati dalla Regione e uno dell’ex sindaco di Taormina, e che si compone di incaricati nei quali a questo punto non c’è alcuna rappresentanza del nuovo governo della Città di Taormina. In questi casi magari sarebbe stato, intanto, un apprezzabile atto di cortesia verso De Luca che qualche dimissione gli fosse stata già recapitata sul suo tavolo di Palazzo dei Giurati. Ma così non è stato ovviamente.

La sovrintendente Bonafede, in carica dal 15 marzo 2022, dopo le dimissioni del commissario Campo (31 gennaio 2023) e al netto della presenza del CdA, è rimasta a guidare TaoArte in solitudine ma sino a questo momento non è riuscita ad invertire la rotta dell’ente e, senza un cambio di passo, non sarà semplice avere a che fare con De Luca.

In estrema sintesi, sul fronte Taormina Arte non c’è molto entusiasmo per l’elezione di De Luca a sindaco di Taormina, le alte sfere politiche ed istituzionali avrebbero gradito la rielezione di Bolognari ma la storia ha fatto un altro corso.

A questo punto bisognerà capire se la parabola della Fondazione deve continuare ed eventualmente come. Quali prospettive può avere un ente che si chiama Taormina Arte ma non ha più un’anima taorminese ed è diventato una succursale di presenze estranee alla città, provenienti da Palermo, Messina, Catania e Roma? De Luca si appresta a varcare le porte del “santuario” TaoArte: è il tempo delle risposte, comincia il momento della verità.

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