HomePoliticaDe Luca: "Sfido l'ex sindaco di Taormina al confronto pubblico"

De Luca: “Sfido l’ex sindaco di Taormina al confronto pubblico”

TAORMINA – Prosegue il botta e risposta tra il sindaco Cateno De Luca e il Pd di Taormina. Il primo cittadino si rivolge così al Partito Democratico: “Prendiamo atto della rappresentatività (sic!) del Circolo del Pd di Taormina che mette in luce l’inadeguatezza della pretesa di voler dettare la linea regionale e addirittura nazionale in merito ai rapporti tra il PD e Sud chiama Nord. Le responsabilità trentennale dell’ex sindaco Mario Bolognari e del Pd taorminese, prima Pci, poi Pds, riguardano non solo i 15 anni di sindacatura dello stesso Bolognari, ma anche il ruolo preponderante che è stato esercitato sulle altre amministrazioni attraverso rappresentanti del PD nelle giunte municipali ed il ruolo che lo stesso ex sindaco ha avuto nella società partecipate del Comune di Taormina, ridotte a un colabrodo finanziario. La capacità oratoria del prof. Bolognari stride con il ruolo di avvocato difensore di se stesso portata avanti attraverso la strumentalizzazione del circolo del Pd taorminese, unico mezzo ormai rimastogli in mano dopo il gesto politico delle dimissioni dal Consiglio comunale il 2 ottobre scorso in occasione discussione della relazione di inizio mandato”.

“Quando Mario Bolognari vorrà confrontarsi sul contenuto del “Salva Taormina” e sul contenuto delle mie denunce politiche e all’Autorità giudiziaria – prosegue De Luca -, sono pronto ad organizzare in pubblica piazza un bel dibattito sul fallimento del Comune di Taormina e le partecipate”. De Luca contesta i bilanci ereditati e sul tema ribadisce: “Mi dichiaro disponibile ad un pubblico confronto”.

“È capitato spesso nella mia vita politica – conclude De Luca – di avere a che fare con la sindrome del nobile in decadenza, ma ogni giorno che passa cresce la convinzione di trovarmi di fronte a personaggi che proferiscono continue parole in libertà dettate dal trauma della sonora sconfitta che non ha mai avuto precedenti nella storia politica di Taormina con un plebiscito in mio favore che ha toccato il 65%. Pur non meritando “l’onore delle armi”, concedo all’ex sindaco l’onore della mia confidenza politica per non consegnare alla storia le mistificazioni di cui è un vero professore”.

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