HomePoliticaDe Luca: "Ecco quando si voterà". Taormina, clamoroso effetto domino

De Luca: “Ecco quando si voterà”. Taormina, clamoroso effetto domino

TAORMINA – Cateno De Luca, nel suo lungo discorso di apertura dell’assemblea nazionale di Sud chiama Nord a Taormina, anticipa l’agenda delle prossime consultazioni elettorali a Roma e a Palermo. E, di riflesso, le parole del sindaco di Taormina svelano anche quando tornerà alle urne la Perla dello Ionio. De Luca prospetta il voto anticipato per le Regionali e le Politiche e dunque, se così andranno le cose, finirà con largo anticipo anche l’attuale legislatura a Taormina.

“L’anno 2026 sarà un anno importante, perché io diventerò il presidente della Regione Siciliana e sarà in anticipo, perché si voterà anche a livello nazionale un anno prima. Guardate che sarà sarà così, segnatevelo”. “Non farò mai in contemporanea il presidente della Regione Siciliana e il leader di partito”. Queste le parole di De Luca, che si dice certo, dunque, del voto anticipato per le prossime Regionali e traccia la “road map” che promette di scatenare un effetto domino tra Roma-Palermo-Taormina.

Ricordiamo che alla Regione Siciliana si è votato il 25 e 26 settembre 2022, quindi la scadenza naturale sarebbe fissata ad oggi nel 2027. Allo stesso modo anche alle Politiche, visto che si è votato a suo tempo nella stessa data, con l’election day. A Taormina, invece, le elezioni Comunali si sono svolte nel maggio dello scorso anno, e i cinque anni di mandato ottenuti da De Luca si concluderebbero nel 2028. Ma l’attuale sindaco di Taormina, com’è noto, lascerà anzitempo Palazzo dei Giurati per tentare un nuovo assalto alla presidenza della Regione Siciliana. De Luca si dimetterà da sindaco e lo farà, con largo anticipo con uno scenario a specchio che ripeterà quanto accadde già a Messina nel 2022.

Il parlamentare “profetizza” il voto anticipato a Roma e a cascata a Palermo, ed è possibile ed anzi molto probabile che sarà così, anche perché nella capitale si va verso la resa dei conti tra Meloni e Salvini, con il leader di Fratelli d’Italia che forza la mano sul premierato, stoppa la riforma del terzo mandato e, dopo la sconfitta in Sardegna, pare ormai decisa e far saltare l’attuale segretario della Lega, con l’obiettivo di “cannibalizzare” gli alleati, dal Carroccio sempre più in crisi a Forza Italia, rimasta “orfana” di Silvio Berlusconi. Già nel 2022 la legislatura alla Regione Siciliana si concluse in anticipo per le vicende romane. De Luca si proietta sempre più verso altri obiettivi e nuove sfide, quindi si prepara a salutare Palazzo dei Giurati. Lui stesso indica il 2026 ed è un orizzonte non immediato ma nemmeno troppo lontano. La fascia tricolore è destinata a tornare contendibile e i pretendenti già si agitano. Ora si va oltre le ipotesi e le teorie, Scateno ha svelato le “carte”. Il resto lo decideranno l’umore e i desiderata di Giorgia.

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