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Passalacqua a TN24: “Cuffaro e gli altri presidenti, vi racconto amici e nemici di Taormina”

TAORMINA – Nei giorni della guerra totale tra Taormina e Palermo e di una politica palermitana che in questa città ha ormai esondato (in verità già da un bel pezzo), abbiamo fatto nei giorni scorsi una riflessione raccontandovi il rovescio della medaglia. Si contano sulle dita di una mano i politici della Regione che hanno tenuto un basso profilo da queste parti e non sono venuti a fare porcherie e intrallazzi vari. Ma soprattutto non hanno hanno avuto la pretesa di imporre il peso del proprio ruolo in casa d’altri.

E allora abbiamo reso atto – per esercizio di onestà intellettuale – a qualcuno che nella sua parabola politica ha fatto altri errori gravi ma nei suoi anni ruggenti in cui era “padrone” vero e incontrastato della Sicilia ha tenuto un atteggiamento istituzionale e sempre rispettoso verso la Città di Taormina. Abbiamo fatto un nome e cognome: Totò Cuffaro, colui che per due volte è stato presidente della Regione, poi ha pagato un conto pesantissimo con la giustizia ed è tornato a fare politica a testa alta. E di recente ci ha messo la faccia e si è messo in mezzo in prima persona anche per interloquire con l’attuale presidente Schifani, per impedire la chiusura della Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina.

Sul presidente Cuffaro, e su tante altre dinamiche che riguardano Taormina e Palermo, fatti di ieri e oggi, ora si sofferma il dott. Mauro Passalacqua.

In una nota, che riceviamo e pubblichiamo, lo stimato ex primario del Pronto Soccorso di Taormina e già sindaco della città dal 2008 al 2013, ci propone un racconto personale molto interessante, attraverso le sue esperienze e i suoi rapporti, su tutto ciò che è stato ed è il rapporto tra la nostra città e i palazzi palermitani. Passalacqua non fa giri di parole e parla di amici e nemici di Taormina.

“Caro direttore – scrive Passalacqua a TN24 – ho letto con attenzione, come sempre, le tue riflessioni su Cuffaro e Taormina e non posso che condividere quanto da te scritto.
Se Taormina ha avuto un amico a Palermo negli ultimi 20 anni questi è sicuramente stato Totò Cuffaro. A parte i 40 anni esatti di amicizia vera, non politica, che mi legano a lui dai tempi del Corso Ufficiali Medici di Firenze e ripeto, senza mai essere appartenuto a nessuno dei suoi partiti negli anni, devo confermare che in qualsiasi momento lo abbia cercato per la nostra città lo ho sempre trovato pienamente disponibile. Palazzo Ciampoli (iter poi comunque concluso da Raffaele Lombardo) fu una sua precisa intuizione, voleva farne una sede della Regione e avviò l’iter per la restaurazione convintamente, quando venne in Giunta Turiano (io ne fui vicesindaco): lo definì il suo regalo a Taormina e così fu”.

“Quello che ricordo con grande piacere e immensa riconoscenza verso Cuffaro fu quel famoso pomeriggio in assessorato alla Sanità in Piazza Ziino a Palermo quando il direttore generale dell’assessorato di quel tempo, Saverio Ciriminna, aveva “condannato a morte” la Cardiologia Interventistica di Taormina. In una concitata riunione stette fermamente sulle nostre posizioni e, assieme all’assessore Lagalla, salvò il reparto destinato alla chiusura e ne firmò il decreto di istituzione definitiva. Come dimenticare?”.

“E poi il finanziamento per lo stadio comunale Bacigalupo, i finanziamenti straordinari per ogni Natale, quelli per Taormina Arte e per qualsiasi richiesta fatta per la città, sino al recente, fattivo, interessamento per la questione Cardiochirurgia Pediatrica. Tutte queste cose sono la prova provata che quando Taormina ha chiamato Cuffaro ha sempre risposto presente, ora come allora.

“Dopo di lui, fu eletto presidente della Regione, Raffaele Lombardo, sicuramente diverso caratterialmente, algido a volte, con cui il colloquio era a volte più complicato anche perché nella sua Giunta non tutti amavano Taormina, vecchia storia … mi disse un giorno lontano il grande regista Cutrufelli: “A Palermo odiano Taormina, dicevano di non venirci perché alla stazione tagliavano le gole ai turisti”. Sembra una boutade ma purtroppo ho potuto verificare negli anni che questo odio era tangibile e reale. Paradossalmente però l’assessore nemico di Taormina nella Giunta Lombardo era messinese. Le provò tutte, inutile rivangare sarebbero solo discussioni vecchie ed inutili. A Lombardo succedette Crocetta, lo ricordiamo solamente per una festa privata a Palazzo Duchi di Santo Stefano e per aver avviato la demolizione dell’ospedale, lenta ma inesorabile, come quella di Taormina Arte, cui assegnò il contributo annuale più basso di sempre. Umorale, vendicativo, sicuramente carente di umanità si poneva al centro dell’universo senza avere un millesimo delle capacità dei suoi predecessori che comunque odiava”.

“La presidenza Musumeci avrebbe dovuto riportare la normalità e comunque l’equilibrio mancante al suo predecessore, ma francamente non mi sento di dire che Musumeci presidente sia stato amico di Taormina. E qui mi taccio! Di Schifani attendiamo, dopo quasi un anno, notizie. Io lo ricordo in parecchie cene ai tempi della Forza Italia: sbaragliava tutto, mi piacerebbe rivederlo collaborativo con le esigenze di Taormina. In sintesi, in politica la parola amicizia non esiste sicuramente, ma quello di Totò Cuffaro per la nostra città è, di certo, un affetto vero, disinteressato e tangibile. Merce rara di questi tempi”.

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