HomeEditorialiCuffaro ha convinto Schifani a non chiudere il Ccpm Taormina

Cuffaro ha convinto Schifani a non chiudere il Ccpm Taormina

TAORMINA – Il Ccpm Taormina si chiude, anzi no. La Regione Siciliana cambia idea sulla Cardiochirurgia Pediatrica del San Vincenzo e in 18 giorni si ribalta la situazione del centro che il 28 aprile il governo Schifani aveva deciso di dismettere a luglio e per il quale ora intende chiedere una deroga al Ministero della Salute rispetto alle previsioni del decreto Balduzzi.

Ne sentiremo tante e ne leggeremo altrettante su questa repentina virata politica e strategica del governo regionale. Di sicuro – e su questo non ci piove – c’è stata e va sottolineata la battaglia dei genitori dei bambini ricoverati ed in cura al Ccpm, che hanno messo a nudo l’assurdità del provvedimento di chiusura del centro taorminese.

Da più parti ci sarà una presa politica di meriti ma la svolta di queste ore ha anche e soprattutto un nome e cognome: porta la firma di Totò Cuffaro. Stando a quanto risulta a noi è stato lui a convincere Renato Schifani a rivedere la posizione del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina. Chi lo avrebbe mai detto che proprio Cuffaro si sarebbe intestato questa battaglia ma stavolta il leader della Dc ha fatto la sua parte e si è messo in mezzo, prima che venisse staccata la spina al reparto di contrada Sirina.

Schifani, d’altronde, non è uno che ascolta il primo arrivato. Nella complessa vicenda del Ccpm il destino del centro gestito dal Bambino Gesù poteva ribaltarlo soltanto una figura di spicco dello scacchiere politico siciliano. Uno della prima linea dei palazzi palermitani, uno che ha voce in capitolo. Non uno dei vari pesi piuma di Palazzo d’Orleans ma un peso massimo.

Determinante si è rivelato il rapporto tra Schifani e Cuffaro, che lo scorso anno ha fatto la sua parte quando ci furono le laboriose trattative per il dopo-Musumeci e allora l’ex governatore decise di aprire un varco, poi determinante, per un accordo di coalizione sul nome dell’esponente di Forza Italia.

Totò Cuffaro e la sua Dc già da tempo sono scesi in campo a difesa della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Cuffaro, inoltre, collabora con il Ccpm attraverso l’impegno sociale e la generosità di una onlus che si occupa dei bambini africani. “La generosità della sanità siciliana, grazie alla Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, sta permettendo a Keola, la bambina che abbiamo fatto arrivare dal Burundi, di vivere la sua ‘vita’ grazie ad un intervento chirurgico effettuato nelle scorse ore”, ha detto Cuffaro.

“Oggi, la Dc prende atto con soddisfazione che l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, stia lavorando per chiedere una deroga al ministero della Sanità per far sì che in Sicilia la cardiochirurgia pediatrica di Taormina possa continuare la sua ‘vita’ – continua l’ex governatore -. Deroga, secondo noi, possibile facendo anche presente al ministero il reale bacino di utenza della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina che si estende sia a tutta la Sicilia, ma anche alla Calabria ed oltre”. E infine Cuffaro ha aggiunto: “La Democrazia Cristiana farà il possibile affinché il reparto della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina possa continuare a dare risposte al territorio siciliano, a quello calabro oltre, costruendo un ponte umanitario che dia speranze anche ai bambini del Burundi”.

Cuffaro era l’unico probabilmente che poteva confrontarsi alla pari con Schifani e far valere il suo peso politico e contrattuale per strappare il Ccpm ad un destino già scritto. L’ex presidente della Regione Siciliana ci ha messo la faccia e ha convinto l’attuale governatore alla sostanziale resa sulla volontà di decretare la morte del Ccpm. Lo ha reso consapevole che non ci si poteva arroccare sull’assurda prospettiva di una sola Cardiochirurgia in Sicilia, cioè quella a Palermo, che ad oggi non è neanche attiva. Con la vita dei bambini non si può scherzare. Bisogna attivare le procedure per la richiesta di deroga al Ministero della Salute. E’ quello che farà il governo Schifani, è la cosa più ovvia e più giusta che si doveva già fare da diverso tempo a questa parte.

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