TAORMINA – Nunzio Corvaia molla i consiglieri di opposizione, va per la sua strada e le dichiarazioni di mercoledì 21 giugno segnano decisamente qualcosa in più di uno strappo di inizio legislatura con il gruppo consiliare di “Noi Taormina”.
L’ex assessore, dopo le esperienze in Giunta con Passalacqua, D’Agostino e Bolognari, spara a zero sul gruppo di minoranza, posizionandosi sulla trincea di un’opposizione dura e la sua inattesa sortita si traduce in una doppia di dichiarazione di guerra a Cateno De Luca. Per il presente e in prospettiva.
Corvaia rompe con il gruppo di minoranza recapitando cosi il messaggio che, a dispetto della mancata elezione in Consiglio comunale, lui vuole dire la sua senza avere più intenzione di “accodarsi” agli altri né in questa fase né per il domani.
Dalla campagna elettorale al dopo voto, il tema politico non cambia e rimane la sfida a Cateno De Luca e Corvaia non ammette alcuna forma di dialogo con l’attuale governo della città né con il sindaco da poco eletto.
Proprio la lite pesante e a suon di accuse al curaro con De Luca sta spingendo l’attuale coordinatore di Forza Italia verso la tentazione, non troppo velata, di provare a spianarsi il terreno per un percorso autonomo, che possa vederlo in campo oltre la solita parte dell’“alleato di”.
Corvaia comincia ad entrare nell’ordine di idee di giocarsi le sue chance nell’alveo politico dei futuri pretendenti alla prima poltrona di Palazzo dei Giurati.
“La prossima volta non intendo sostenere nessuno di tutti candidati che hanno consegnato la città a De Luca e lo dico adesso, tanto per essere chiari”: questo è l’avviso ai naviganti.
La strada è lunga, molto lunga, e mancano ancora cinque anni per quel che poi sarà ma nel mirino c’è già fissato un obiettivo: lo scontro totale, ieri, oggi e domani, con De Luca.
