TAORMINA – “Non intendo subire prese in giro e ricatti. Nella norma sui Parchi archeologici e rimborsi ai comuni si è tentato un colpo di mano sconcertante per salvaguardare le lobby dei privati. Quello che è successo è una giornata di “lutto” per il Parlamento siciliano. A mezzanotte Schifani ha detto a Galvagno, “se approvate la legge De Luca io domattina mi dimetto” e da persona perbene Galvagno ha risposto “per me puoi dimetterti subito”. Il presidente dell’Ars è stato un garante delle Istituzioni. Non è De Luca che ricatta il governo siciliano, io ho proposto una norma per fare l’interesse legittimo dei siciliani, dei Comuni e tra questi anche Taormina. E’ Schifani che ha fermato tutto con un suo ricatto”. Così Cateno De Luca commenta il caos all’Assemblea Regionale dove nella notte si è scatenata la “rissa” politica ed è saltata la svolta dell’attesa votazione della norma proposta dal gruppo “Sud chiama Nord” per garantire un rimborso sulle spese sostenute dai comuni dove si svolgono i grandi eventi. Una questione che riguarda, ovviamente, anche Taormina.
“Incontrerò Schifani nei prossimi giorni come mi è stato chiesto dal presidente dell’Ars, Galvagno – ha detto De Luca – che in questa vicenda è stato coretto. Ma incontrerò Schifani da sindaco di Taormina, non da leader di Sud chiama Nord. Non è il mio presidente. Lo vedrò, se mi telefonerà, e lo guarderò negli occhi per dirgli che io non mi vendo e devo liberare la Sicilia. Si dimetta, la Sicilia ha già avuto tanti martiri e non può continuare ad essere martirizzata. Pretendo rispetto per Taormina e per i siciliani”.
