TAORMINA – Nella serata della fuoriuscita del Comune di Taormina dalla Fondazione TaoArte in altri tempi sarebbero saltate sedie per aria e il Consiglio comunale sarebbe stato forse teatro di improperi e veleni in salsa paesana. E invece la seduta del 19 giugno 2023 consegna agli archivi un fatto certamente importante, un elemento da evidenziare, per quello che è stato l’approccio in aula dell’opposizione.
C’era attesa per quello che sarebbe stato il clima in aula, anche perché la prima seduta era stata quella dell’insediamento e il banco di prova era quello di ieri sera. Tanto più dopo una campagna elettorale pesantissima e un clima da scontro totale.
E’ chiaro che la minoranza è pronta a dare battaglia e lo farà al momento opportuno, così come il gruppo “Noi Taormina” – legittimamente – non era e non è d’accordo con l’addio di Taormina alla Fondazione TaoArte, ha altre idee e fa altre valutazioni su quella che doveva essere la scelta dell’Amministrazione. A tal proposito aveva proposto un supplemento di riflessione e un’ulteriore fase di trattativa con la Regione, auspicando un tavolo di discussione magari allargato al Consiglio comunale.
La maggioranza si è determinata per il divorzio dalla Regione su TaoArte. Ma non per questo la minoranza si è persa in sterili polemiche e non si è neanche arroccata nella trincea di posizioni pregiudiziali. Sui banchi di Palazzo dei Giurati si è vista ieri sera un’opposizione capace di andare oltre il copione del “sono contro a priori”, e che si è distinta in termini positivi.
Ricordiamoci sempre che Taormina sconta una pessima normativa elettorale – quella vigente – che dal 2018 prevede un rapporto di 11-5 in aula e che certamente penalizza il diritto di rappresentanza per la minoranza (che a nostro avviso dovrebbe essere più ampio).
Questa opposizione ha fatto vedere di essere pronta a dialogare e ha messo sul tavolo ragionamenti degni di nota, che possono anche essere divergenti dalle posizioni della maggioranza ma vanno nella direzione dell’opportunità di un confronto costruttivo. Un approccio impattante nel contesto del dibattito politico locale e che può rappresentare uno stimolo e un valore aggiunto nell’economia delle (tante) problematiche da affrontare.
